Gianluca Albanese – lentelocale.it

ROCCELLA IONICA – Intransigenti. I giovani parlamentari leghisti in felpa blu con l’immancabile stemma di Alberto da Giussano, cresciuti a immagine e somiglianza del proprio leader, presenti stasera a Roccella Ionica sono Luca Toccalini, classe 1990 e Andrea Crippa classe 1986. Rispettivamente segretario federale della Lega Giovani in Lombardia e coordinatore nazionale dei giovani della Lega. Talmente intransigenti da sbarrare ogni strada a molti che si vorrebbero ricollocare nel partito di Salvini, compresi – probabilmente – anche alcuni presenti in sala.

Hanno concluso i lavori dell’incontro su “Giovani e politica” portando un contributo di entusiasmo e freschezza, e soprattutto di idee che, seppur non condivisibili in toto, hanno comunque il pregio della chiarezza.

Con un pizzico di malizia, Carmine Bruno, nell’introdurre Luca Toccalini, ha ricordato i suoi trascorsi amorosi a Caulonia Marina, strappando una risata a Crippa.

«Per prima cosa – ha detto Toccalini – saluto le Forze dell’Ordine presenti, che finalmente hanno un governo che le tutela e le ascolta. Ho passato quattro anni nella vicina Caulonia Marina e mai avrei pensato di tornare da queste parti da parlamentare. Ricordo quando mi presentai come militante leghista qui e, per la verità, incontrai nella gente più curiosità che ostilità. Sono orgoglioso di essere qui come rappresentante dei giovani della Lega ancore prima che da parlamentare, perché noi non amiamo montarci la testa e rimaniamo coi piedi per terra, e mi piace definirmi né di destra, nè di sinistra. Un volta, infatti, era la sinistra che pensava a lavoratori e pensionati, ora ci pensano Salvini e la Lega, nella quale prendiamo le distanze da ci ne ha sfruttato il simbolo per arricchirsi, sfruttando il partito per i propri interessi personali, ed è giusto che ora paghi».

Dopo la premessa, Toccalini ha toccato alcuni temi importanti del dibattito politico nazionale. «Come la scuola – ha detto – i cui problemi sono gli stessi, al Nord come al Sud, visto che i tetti cadono sia in Calabria che in Lombardia, e questo governo ha sbloccato 1,7 miliardi di euro per l’edilizia scolastica. Personalmente mi batterò per la reintroduzione dell’educazione civica nelle scuole: basta professori malmenati dagli studenti che la passano sempre liscia perché minorenni. Da oggi, le punizioni andranno inflitte anche a chi ha meno di diciott’anni».

E poi il lavoro. «Il nostro aiuto alle piccole partite Iva consiste nell’abbassamento al 15% dell’aliquota per chi fattura meno di 60.000,00 euro all’anno e con la decontribuzione per chi assume giovani al di sotto dei trent’anni».

Ovviamente, anche Toccalini ha usato il pugno duro con chi oggi appare attratto dalla sirena della Lega «Che non è – ha detto – un ufficio di collocamento: chi si avvicina a noi per avere un posto in qualche CdA è meglio che vada altrove. Noi vogliamo solo chi è disposto a fare la gavetta, dai consigli comunali alle scuole di formazione e le prossime elezioni europee saranno l’occasione per toglierci di mezzo questa vecchia classe dirigente».

Ancora più “duro e puro” Andrea Crippa.

«Parlo da militante tra militanti – ha premesso – e sono orgoglioso del radicamento del mio partito in una terra come la Calabria».

Subito l’attacco agli aspiranti transfughi.

«Troppi – ha detto Crippa – vogliono saltare sul “carroccio del vincitore”, magari anche quelli che fino a poco tempo fa sedevano accanto a Scopelliti e Oliverio. Troveranno porte chiuse ai carrieristi e io mi farò portavoce di una proposta tesa a impedire la candidatura a chi ha ricoperto cariche elettive o ha avuto incarichi pubblici nei partiti tradizionali, perché Salvini mi ha insegnato che contano il progetti, gli obiettivi e i principi».

Anche per il coordinatore nazionale dei giovani leghisti bisogna puntare su una riforma della scuola «Che parta dall’affissione del crocifisso e dal festeggiamento della festa della mamma e di quella del papà, perché c’è famiglia quando c’è una mamma e un papà. Dobbiamo – ha aggiunto – preservare le differenze identitarie contro la tendenza all’omologazione e io sono per rendere obbligatoria la lettura dei libri di Oriana Fallaci nelle scuole,  perché è una delle poche giornaliste coraggiose ad aver affrontato il tema dei pericoli della contaminazione culturale. Io non ho mai visto il cosiddetto “Islam moderato” prendere nettamente le distanze dai kamikaze e dagli attentatori ed è arrivato il momento di dire basta a nuove moschee e centri islamici in Italia che troppo spesso sono ricettacoli di formazione di terroristi».

Anche per Crippa l’educazione civica è fondamentale.

«A troppi giovani – ha detto – mancano le buone maniere, a cominciare da quei delinquenti dei centri sociali che nei prossimi  mesi faremo chiudere così la smetteranno (sic!) di rompere le palle».

Il finale rappresenta una carrellata di proposte di legge.

«Basta assistenzialismo al Sud – ha detto Crippa – perché qui la gente vuole lavorare. Servono fiat tax, meno burocrazia e pace fiscale e il reddito di cittadinanza può andar bene per chi non riesce a mettere insieme il pranzo con la cena, ma non può diventare uno strumento nelle mani di nullafacenti. In Calabria servono infrastrutture per potersi muovere in sicurezza come in Lombardia e basta con i politici come Scopelliti e Oliverio, che per me sono due facce della stessa medaglia. Ci vogliono amministratori col cuore e con l’orgoglio di appartenenza. E ci vogliono anche magistrati diversi da quelli politicizzati che emettono sentenze in base alle proprie ideologie: ci possono sequestrare soldi e segreterie ma non l’entusiasmo e, guardando in campo internazionale, siamo gemellati con i giovani russi pro Putin, perché è alla Russia che dobbiamo guardare e non alla Germania o alla Francia».

Crippa si è congedato con una promessa: «Ci vediamo in Calabria ogni mese e vi do appuntamento a tutti sabato 8 per la grande manifestazione di Roma con Matteo Salvini. W la Calabria!».

Fin qui gli interventi.

Alla fine dell’incontro, colpiti dalla nettezza delle argomentazioni e dai toni usati, abbiamo rivolto due domande proprio ad Andrea Crippa.

Hai detto che nella Lega non ci sarà spazio per chi si è seduto accanto a Oliverio e Scopelliti. Lo sai che stasera, nelle prime file, c’era Tilde Minasi, assessore nella Giunta Regionale guidata proprio da Scopelliti e, in precedenza, in quella al Comune di Reggio Calabria? Lo sai che è stata candidata dalla Lega al Parlamento lo scorso 4 marzo?

«La sua candidatura non è stata frutto di una mia decisione, e confermo totalmente il concetto che ho pubblicamente espresso su chi vorrebbe passare con noi dopo essere stato nei partiti tradizionali».

Quando parli di centri sociali da chiudere, ti riferisci solo a quelli di estrema sinistra o il concetto vale anche per Casa Pound?

«Vale per tutti i luoghi in cui invece di fare cultura si creano problemi di ordine pubblico, siano essi di destra o di sinistra».