di Gianluca Albanese – lentelocale.it

ROCCELLA IONICA – Alzi la mano chi, appena un anno fa avrebbe scommesso su una sala dell’ex convento dei Minimi di Roccella stracolma di militanti e simpatizzanti della Lega provenienti da tutta la Calabria. Probabilmente in pochi. Invece è quanto è accaduto questo pomeriggio, in occasione del convegno sul tema “Giovani e Politica” organizzati dalla Giovanile del movimento capeggiato dal vice presidente del Consiglio Matteo Salvini.

Nelle prime file molti militanti storici della destra locridea e reggina, come, tra gli altri,  Tilde Minasi, Francesco Macrì, Michelangelo Vitale, Pasquale Vozzo e Pietro Origlia, e amministratori come l’ex consigliere provinciale Mario Candido, i sindaci di Palizzi (Walter Scerbo) e Africo (Francesco Bruzzaniti) e il vice sindaco di Bianco Pasquale Ceratti.

Ha aperto i lavori il roccellese Carmine Bruno, coordinatore regionale dei Giovani della Lega in Calabria, militante salviniano della prima ora, che si dice «Emozionato per la sala strapiena. Sono un figlio di Roccella che ama la propria terra e oggi qui stiamo gettando le basi del futuro della Calabria. Aderii -ha proseguito Bruno – col cuore e con coraggio alla Lega cinque anni fa e oggi il mio partito è l’unico che investe seriamente sui giovani, tanto che questa sera sono insieme ai noi il coordinatore nazionale dei giovani leghisti Andrea Crippa e il coordinatore dei giovani leghisti della Lombardia Luca Toccalini: sono due parlamentari dei venti eletti nella Giovanile Leghista, cinque in più di quelli che compongono il gruppo di Liberi e Uguali, il partito della Boldrini che diceva che il futuro di questa terra sarebbe stato rappresentato dagli immigrati, senza spendere una parola per i giovani italiani. Per fortuna – ha concluso – oggi al Governo c’è Salvini e non la Boldrini».

Il sindaco di Roccella Ionica Giuseppe Certomà, uomo di Sinistra, ha rivolto i propri complimenti al suo concittadino Carmine Bruno per la sua capacità di coinvolgere i giovani nell’attività politica.

«Sono contento – ha detto – che anche oggi Roccella Ionica rappresenti un polo d’attrazione per la convegnistica e la cultura e bisogna letteralmente fare a pugni per prenotare le nostre belle strutture».

Più che da uomo di partito, Certomà ha parlato da amministratore comunale, rimarcando come «Oggi la vita per i Comuni è più difficile, specie dopo l’abolizione delle province e sono contento che il ministro Salvini voglia reintrodurle, attraverso una proposta di legge che, per la verità, è condivisa da molti parlamentari del Pd».

Non mancano dei riferimenti ai temi caldi del dibattito politico. Sulla disoccupazione giovanile, il sindaco di Roccella ha detto che «E’ un problema sicuramente più scottante di quello dell’immigrazione  e mi auguro che entro il 31 dicembre si possa trovare una soluzione al problema degli Lsu-Lpu che rischiano di rimanere a casa. Io non mi auguro che il Governo cada; anzi, auspico che trovi le soluzioni tali da mettere gli enti locali nelle condizioni di operare efficacemente».

Quindi, ha preso la parola la coordinatrice dei Giovani della Lega di Vibo Valentia Silvia Nano, formatasi alla scuola di partito che ha parlato di «Rivoluzione del buonsenso attuata dalla Lega in Italia» «E – ha aggiunto – la presenza di tre parlamentari mostra il legame tra i giovani del Nord e quelli del Sud, qui quali la Lega è l’unico partito che investe seriamente. Basti pensare alla visita di Salvini a San Luca lo scorso ferragosto e al decreto su immigrazione e sicurezza. Il problema principale della Calabria – ha concluso – sono gli oltre duecentomila giovani costretti a emigrare, e di questa piaga Carmine Bruno ha sensibilizzato  il ministro Salvini che ha promesso il massimo impegno, mostrato con alcuni provvedimenti tesi ad agevolare il collocamento in pensione dei lavoratori anziani per favorire il ricambio generazionale».

Le ha fatto eco il segretario dei Giovani Leghisti della provincia di Catanzaro Angelo Greco, che ha lodato l’impegno del movimento nel radicamento nel territorio, aggiungendo che «Siamo fatti per affrontare i tempi duri senza scoraggiarci».

Il coordinatore provinciale della Lega di Reggio Calabria Michele Gullace si è coccolato i giovani accanto a lui al tavolo dei relatori «I quali – ha detto – sono capaci di darci lezioni di politica. Sono onorato – ha proseguito – di essere il coordinatore provinciale di un partito che investe sui giovani e sono lieto di essere una mosca bianca vista la mia età. Ho scelto la Locride come sede di questo importante incontro perché qui avevamo incontrato delle difficoltà all’inizio, che abbiamo superato anche e soprattuto con l’impegno massimale del nostro coordinatore regionale Domenico Furgiuele e oggi la Lega non è più il partito conosciuto una volta: anzi, siamo il partito che rifiuta la logica dei favori e delle cortesie, e in vista dei prossimi appuntamenti elettorali rispediremo al mittente ogni richiesta di autocandidatura».

Il saggista e dottore in filosofia Vincenzo Tavernese, che ha aderito alla Lega nei mesi scorsi, ha espresso il proprio elogio «Per – ha detto – la formula di radicamento della Lega nel territorio, basata su un contatto costante tra i parlamentari e la base. Questo tempo – ha proseguito – impone delle scelte chiare e coraggiose, di netta discontinuità con chi propone un’organizzazione della società che svilisce le fonti di cambiamento e propone la necessità di un’immigrazione di massa: il problema non sono quelli che arrivano, ma i nostri connazionali che se ne vanno perché costretti a emigrare, frustrando lo slancio della nostra terra che rischia di consegnarsi nelle mani di chi conosce solo il metodo della prevaricazione. Oggi i trentenni dovrebbero essere genitori e non figli fino a quarant’anni e tutti noi dobbiamo contribuire alla trasformazione culturale della società verso un modello che rinforzi consigli, società e istituzioni, facendo rinascere tutto il territorio, in particolare il Sud, perché i giovani devono essere capaci di costruirsi da sé il proprio futuro».

Non manca un riferimento ai prossimi impegni elettorali, che secondo Tavernese «Dovranno essere affrontati senza favori e clientele ma con l’impegno e la speranza di far contare di più il nostro voto alle prossime elezioni europee. L’Europa così com’è non va bene, ed è arrivato il momento di dire basta! Col nostro voto – ha concluso – deve arrivare al parlamento europeo quella sveglia che in Italia è giunta con le elezioni del 4 marzo e in Francia con la rivolta dei gilet gialli di questi giorni».

Particolarmente appassionato l’intervento del parlamentare Domenico Furgiuele, coordinatore regionale della Lega in Calabria, che ha tessuto le lodi del lavoro di radicamento del partito e dell’organizzazione. Nel farlo ha ricordato i tempi dei primordi nella Lega in Calabria. Citando De Andrè, Furgiuele ha rimarcato come «I primi tempi eravamo da soli e – diciamoci la verità – venivamo additati come gli scemi del paese in Calabria, specie dopo che a fine giornata in un gazebo di raccolta firme ne contavamocpochissime. Per fortuna, ci pensava Salvini a incoraggiarci a proseguire “in direzione ostinata e contraria” e ora il motto della Lega in Calabria è “Fora Gabbu”, che fotografa perfettamente quello che è successo. Oggi siamo al governo nazionale e il nostro consenso elettorale è in costante aumento, anche perché abbiamo trasformato le promesse elettorali in fatti concreti, come il “Decreto sicurezza” in virtù del quale le porte rimangono aperte a chi fugge da situazioni di guerra ma se viene in Italia a delinquere viene rispedito nel proprio paese a scontare la pena, senza rimanere qui a bivaccare per strada e a giocare a calcetto tutto il giorno; la “pace fiscale” che si concretizza in meno tasse per le piccole partite Iva che sono nostri connazionali che non devono rimanere indietro, perché per noi la giustizia sociale vale più dell’economia, e pazienza se questo alla Commissione Europea non sta bene. Noi cercheremo ogni correttivo per fare approvare la nostra manovra economica ma l’impianto della stessa non si tocca perché noi tireremo diritto. Crediamo nell’Europa dei popoli e non dei Governi e per noi l’Europa non è quella delle attuali istituzioni ma è un continente che ha più di mille anni di storia».

Già, l’Europa. Anche per Furgiele è inevitabile un riferimento alle prossime elezioni.

«In Calabria – ha detto –  ricevo ogni giorno un sacco di telefonate da aspiranti pretendenti alla candidatura che vorrebbero ricollocarsi con noi dopo essere stati altrove, anche nel Pd, e questo non lo possiamo accettare. La Lega è una realtà che in Calabria sta crescendo, ma nei tempi e nei modi dovuti, e non abbiamo bisogno di dinosauri pronti a fare il salto della quaglia. Noi siamo il partito delle sezioni, del tesseramento, dei gazebo e dei pullman come quello che sabato 8 ci porterà a Roma per la manifestazione organizzata a piazza del Popolo insieme a Salvini. Questa sera segna la nascita di un vero movimento giovanile leghista in Calabria e ai militanti chiedo di avere lo stesso coraggio che abbiamo avuto noi che abbiamo militato nella Lega in maniera disinteressata. Amiamo la Calabria, anche riscoprendone in simboli e i miti, come i crociati a Gerusalemme e gli eroi del Carso nella prima guerra mondiale, che ricevettero tutti una medaglia d’oro. Essere calabresi è un onore; essere leghisti in Calabria è uno stile di vita», conclude Furgiele rivolgendo alla platea un pugno chiuso in segno di lotta e un immancabile “Fora Gabbu”.