Sei stato scomodo Mimmo perché hai il volto della #Calabria giusta, nuova, libera e felice, #iostoconriace per sempre e se vorrai ti ospiterò sul palco del mio spettacolo teatrale ogni sera, quando vorrai, dal 25 ottobre al 2 dicembre in giro per l’Italia, il tuo Paese“. Così l’attore Beppe Fiorello in un post su Facebook, dove trova spazio una foto di un abbraccio con Domenico Lucano, il sindaco di Riace, per cui è stato disposto il divieto di dimora dopo la revoca degli arresti domiciliari da parte del Tribunale del riesame di Reggio Calabria. “#mimmolucano – ha scritto Fiorello – il tempo ti darà ragione, hai regalato un sogno al mondo e presto lo faremo vedere a tutti, io ti conosco come pochi al mondo, io ho visto con i miei occhi una favola moderna che dava speranza, io so come tutti coloro che ti hanno voluto annientare che tu vivi per gli altri, tutti sanno che non hai mai toccato un centesimo per arricchimento personale, hai commesso l’errore di non volerti tutelare ma di agire con il cuore senza perder tempo dietro alle lentezze burocratiche, hai commesso l’errore della buona fede, hai commesso l’errore di non aver rispettato la legge, ecco questo è il punto cruciale in cui molti si sono improvvisamente trasformati in integerrimi accusatori”.  “Molti giornalisti che per anni hanno difeso a viso aperto i corrotti, politici che hanno conosciuto e collaborato spalla a spalla con i peggiori evasori e truffatori dello Stato – ha rincarato la dose – improvvisamente sono diventati garantisti, scrupolosi, attenti, cosa che invece non sono mai stati quando ha riguardato i loro interessi personali, ti hanno condannato per aver usato soldi pubblici in modo disordinato non scorretto, ti hanno accusato di aver tolto la possibilità di affidare la raccolta dei rifiuti alla ‘ndrangheta per lasciarla a Riace sotto il tuo stretto controllo, ti hanno messo in un carcere a cielo aperto per aver salvato la vita ad una ragazza che altrimenti sarebbe morta bruciata viva come era già successo qualche anno prima in uno dei centri gestito dalle mafie e che ancora gode di totale libertà, ti hanno isolato e fatto fuori come fossi il peggiore dei mafiosi, come fossi uno di quelli che ha rubato 49milioni di euro allo Stato, come fossi stato un evasore, come fossi stato un sindaco che separa bambini di colore da quelli Italiani nella mensa di una scuola italiana, come fossi uno di quei politici che hanno trattato con la mafia negli anni di fuoco in cui furono uccisi Falcone e Borsellino, ecco tutti questi amico mio mio sono liberi, liberi di tornare a casa e vivere insieme a noi onesti”, ha concluso Beppe Fiorello.