Senza adeguate aperture bancarie la Locride non potrà superare le attuali difficoltà che impediscono il suo sviluppo . Il grido d’allarme è dell’imprenditore Marcello Attisano, responsabile del settore “ attività produttive” del Corsecom che facendo riferimento alla recente operazione della magistratura, legata alla problematica dell’usura e, soprattutto, sulla spinta al credito bancario annunciata nei giorni scorsi dal presidente della Bce, Mario Draghi, ha evidenziato che questa potrebbe essere “una grande opportunità da cogliere per far ripartire e rilanciare un territorio stremato”. Secondo Marcello Attisano, che ha portato il suo pensiero all’interno del comitato esecutivo del Corsecom, che ha, poi, diffuso un comunicato stampa “C’è , però, bisogno di una forte azione strutturale per mettere in sicurezza migliaia di imprese che hanno il coraggio, nonostante le mille difficoltà, di lavorare in un territorio che da sempre è una vera trincea”. Un territorio, precisa “ dove, mancano le più elementari condizioni economiche e finanziarie che invece esistono in tutte le altre regioni, non solo italiane ma anche e soprattutto europee”. Attisano facendo riferimento alla “spinta” di Mario Draghi che “è senza precedenti e che neanche fuori dall’Europa ha mai raggiunto tassi così bassi” è costretto ad evidenziare che “purtroppo c’è una vera e netta scollatura di tecnica bancaria tra il board della Bce che azzera i tassi di riferimento, impone tassi negativi sui depositi, da una spinta al credito bancario e l’economia reale. Quella vera e, in particolare proprio quella della Locride , dove il costo del denaro è tra i più cari in Europa e dove esistono tassi elevatissimi al contrario di quello che immagina il cervello di Draghi, e, dove purtroppo, rimangono poche le banche virtuose”. Ecco perché, aggiunge Attisano, è bene fare le giuste valutazioni e, “se si vuole il bene di questa piccolissima area ritenere il credito fondamentale per il suo sviluppo. La legalità e la democrazia di uno Stato – dice Attisano – si misurano anche nel garantire ad un ragazzo brillante, con un progetto in mano, la possibilità di entrare in un qualsiasi Istituto bancario ed essere finanziato senza tentennamenti”. Il responsabile del Corsecom chiarisce che “ le aziende e le famiglie virtuose, sul territorio ci sono, e sono migliaia. Allora perché non partire da queste con un piano finanziario strutturale? Invece di lasciarle allo sbaraglio? Del resto, non si chiede nulla di extraterrestre, ma una vera strategia finanziaria. Insomma, sostanzialmente uno strumento finanziario per la “Locride” che faccia uscire questo territorio dal disastro per essere rimbalzato in una posizione di riscatto con prospettive vere, sia sul piano economico che sociale e culturale”. Nella sostanza se il quadro delle aziende e delle famiglie è positivo di riflesso tutto il territorio non potrà che essere positivo. Secondo Attisano , dunque, “Bisogna costruire un muro invalicabile, tra la legalità dell’accesso al credito e il “precipizio” dell’usura. Ma, per fare questo, lo Stato e le istituzioni finanziarie devono tendere la mano alla Locride. Il sacrosanto diritto dell’accesso al credito deve essere normalità e le condizioni vantaggiose. Le garanzie devono essere messe sul campo dai confidi che in Calabria ci sono e n sono tantissime. Ma, non si capisce perché non intervengono. Nel nuovo pacchetto dei maxi prestito – conclude Attisano – “Draghi ha spiegato che gli istituti di credito pagheranno un tasso negativo quanto più faranno credito a imprese e famiglie”; ma queste misure saranno mai applicate in un territorio chiamato Locride? “. Un interrogativo legittimo soprattutto guardando anche al passato. Da qui l’augurio che, considerato che il programma durerà fino a marzo del 2017, l’azione finanziaria, coinvolga anche questo lembo di terra.

Aristide Bava

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