Bisognerà attendere il 4 aprile prima di riuscire a vedere gli effetti delle misure più restrittive adottate l’11 marzo, successivamente a quelle del 9 marzo: è la valutazione del fisico Giorgio Parisi, esperto di sistemi complessi dell’Università Sapienza di Roma e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). “Il numero dei decessi – ha rilevato – sta aumentando, ma a un ritmo più lento di prima e potrebbe continuare ad aumentare per un tempo molto lungo”.

In Italia, secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), dall’inizio dell’epidemia sono 4.824 i professionisti sanitari contagiati dal coronavirus, pari al 9% del totaledelle persone che hanno contratto l’infezione, una percentuale più che doppia rispetto a quella cinese dello studio pubblicato su JAMA (3,8%). La fondazione Gimbe, teme che il dato sia ampiamente sottostimato. Chiede che i test vengano estesi a tutti i professionisti e operatori sanitari e che vegano forniti strumenti di protezione a chi è impegnato in prima linea contro l’emergenza.

E si aggiungono due nuove vittime alla lista dei medici caduti causa del Covid-19, a Cremona e a Parma. Si tratta, si apprende dalla Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo), di Leonardo Marchi, medico infettivologo e direttore della Casa di Cura San Camillo a Cremona e di Manfredo Squeri, medico ospedaliero in pensione. Squeri lavorava come medico responsabile del reparto di Medicina alla Casa di cura ‘Piccole Figlie’ di Parma, convenzionata con il Servizio sanitario nazionale.

In totale, per la Fnomceo, sarebbero 19 il numero di medici in attività deceduti a causa del coronavirus.

ansa.it