Con i 12 avvisi di garanzia sembra svoltare finalmente l’annosa questione del depuratore che interessa i comuni di Bovalino, Benestare, Bianco e Casignana, e che rappresenta un vero enorme problema per l’ambiente con i suoi infatti possibili riversamenti in mare.
Una storia che dura da molto tempo, e anche per molto tempo i lavori di manutenzione della struttura sono costati centinaia di migliaia di euro per via delle continue rotture dei giunti di collegamento o per i furti di generatori di corrente, o delle pompe di sollevamento, tutto questo ha interessato 4 km di percorso di liquami dei quattro Comuni per raggiungere la contrada Sant’Antonio di Bianco.
In questo periodo non sono mai mancati i controlli della Guardia costiera, o i verbali dello Stato, delle scoperte di acque dannose per i terreni in prossimità delle fiumare. Non sono mancati neppure i litigi fra i quattro comuni: a chi spettasse ripulire, sistemare, spendere soldi per sistemare questo enorme problema, dal 2008 a oggi sulla questione sono fioccate solo sanzioni amministrative.
Adesso è spuntato un nuovo dossier per opera del Comandante della Guardia Costiera Antonino Valenti e dei suoi uomini, dossier che è stato acquisito dalla magistratura e che potrebbe finalmente far luce su tutta la vicenda del depuratore, “che è un fatto del consorzio e non del singolo.”
Intanto la capitaneria di Porto di Bovalino ha sequestrato le pompe di sollevamento abilitate a portare liquami che partono dai siti comunali, mentre trapela l’informazione che sarebbero 12 gli avvisi di garanzia fatti ai comuni, di cui 6 interessano il comune di Bovalino. È proprio la Commissione straordinaria di Bovalino è stata interessata dal problema, commissione insediata nell’aprile del 2015, e che sarebbe intervenuta per risolvere momentanee criticità relative alla salvaguardia dell’ambiente, e cioè consentire ai liquami di raggiungere la sede naturale della discarica. Adesso si indaga sulla vicenda dell’opera costata alla Regione 9 milioni di euro e realizzata nel 2003 ma ancora mal funzionante.
Carlotta Tomaselli
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