“Novanta passi separavano il mio camerino dallo studio de I Fatti Vostri. Quei passi li ho percorsi per tanti anni, adesso basta, voglio fare altro”. Marcello Cirillo è stato a lungo uno dei volti di punta delle trasmissioni di Michele Guardì con il suo bel canto. Poi, un anno fa, ha scoperto di non esser stato riconfermato per la stagione tutt’ora in corsa, in favore di un rinnovamento totale della trasmissione della mattina di Rai 2. Lontano dalla ciurma capitanata da Giancarlo Magalli, Cirillo è tornato a dedicarsi alla musica con settimanali apparizioni a Quelli che il calcio.

Marcello, ma che sentimenti ha provato quando le hanno comunicato l’allontanamento dal programma?

“All’inizio ho provato un sentimento di profonda delusione e anche di sbigottimento. Non me l’aspettavo in questi termini. Sapevo che ci doveva essere una rivoluzione all’interno del programma, però se facciamo bene i calcoli ci accorgiamo che l’unico epurato dalla trasmissione sono stato io. Adriana Volpe è stata ricollocata, Giancarlo Magalli è rimasto, così come il maestro Morselli e Paolo Fox. Oggi però sono felice di quel che è successo. Devo solo dire grazie”.

Perché?

“Perché solo così ho ritrovato una parte di me che avevo perso. Quando hai un po’ di pepe al sedere perché non sai come portare la pagnotta a casa a fine mese, ti ingegni. Mi sono reso conto che un certo tipo di pubblico continua a volermi bene e tante nuove opportunità si sono aperte. Poi sa cosa? Stare in una gabbia dorata, se dorata si vuole definire, ha i suoi pro e i suoi contro”.

Davvero si sentiva in gabbia?

“Quella è una gabbia per tutti. Anche per Giancarlo, che secondo me è il più bravo presentatore che abbiamo in Italia, signore di una intelligenza unica. Lì non riesce a fare nient’altro che quello. Finché fai quel programma sei intoccabile, a parte me (ride, ndr), però non fai nient’altro”.

Perché è stato l’unico epurato? La lite con Magalli ha influito?

“Sa che veramente non lo so?! Non so se la lite con Giancarlo abbia influenzato tutto questo. Certo è che l’esperimento di rinnovamento totale con un unico presentatore al comando è fallito. Hanno dovuto rifare la trasmissione fotocopia rispetto all’anno precedente, solo che al posto di Marcello Cirillo ora c’è Giò Di Tonno. Il resto è uguale”.

Come sono oggi i rapporti con Magalli?

“Il ricordo che ho di lui è di quello che era, non certo di quello che lui è per me adesso. Preferisco ricordarmi il Giancarlo solare e divertente. Credo le asprezze della vita lo abbiano cambiato, mi fa tenerezza, e gli auguro tutto il meglio”.

C’è stato un confronto con Michele Guardì, anima della trasmissione?

“No, perché non voglio che lui mi dica cose spiacevoli o che sia costretto a dirmi bugie. Preferisco non affrontare il problema. Avrei apprezzato sapere sin dall’inizio di esserne fuori. Potevano dirmi: “Dopo vent’anni abbiamo capito che sei una pippa e non sai fare televisione, quindi tutti rimarranno al proprio posto tranne te”. Sarebbe stato tutto più sereno. Invece se mi dici che fai il rinnovo totale e poi è tutto come prima… Lasciamo perdere. Adesso, mi creda, sono rinato. Non mi manca fare televisione. Mi manca semmai il pubblico, ma quello lo vedo nei miei concerti in giro con Demo Morselli”.

Intanto la vediamo spesso a Quelli che il calcio.

“Da ottobre tutte le domeniche sono in uno stadio diverso, al freddo, e mi ammalo spesso (ride, ndr). Mi diverto molto con Luca e Paolo e Mia Ceran. Loro mi danno la possibilità di essere me stesso e improvvisare, senza copioni da seguire. Il ruolo è completamente diverso rispetto a quello che avevo a I Fatti Vostri, così come il tipo di televisione e il target. Insomma, se c’era l’intento di farmi scomparire dalla tv non ci sono riusciti (dice scherzando, ndr)”.

Cosa fa lontano dalla tv?

“Ho un’accademia musicale (Bottega del suono, ndr) con 300 iscritti: sono io il direttore artistico. Negli anni l’avevo vissuta poco, adesso sto praticamente tutti i giorni al fianco dei ragazzi e lavoro con loro. Ho creato un’etichetta indipendente e, seppur con grande fatica, alcuni di loro hanno raggiunto importanti risultati, partecipando anche a X Factor e Amici. Faccio delle cose che fanno bene all’anima, anche se non fanno bene al portafogli (ride, ndr). La sera torno a casa e sono felice”.

Insomma, la musica scandisce la sua vita.

“Proprio così. Sto anche portando avanti un progetto di musica popolare calabrese con Mimmo Cavallaro, un’icona del genere, e Pietro Cirillo. Queste cose prima non le avrei potute fare, perché non avevo la testa per farlo e perché rischiavo di non essere credibile”.

E poi?

“E poi sono diventato nonno. Due giorni fa il mio nipotino ha compiuto dieci mesi”.

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