SIDERNO – E’ stata tutt’altro che tranquilla la seduta del consiglio comunale di Siderno. E non solo e non tanto per i risultati del voto sui vari argomenti che, alla fine, come si prevedeva, sono stati approvati secondo i desiderata della maggioranza quanto piuttosto per le “crepe” che proprio all’interno della maggioranza l’andamento della discussione ha fatte emergere, favorite dal pressing dell’unico consigliere di opposizione presente, ovvero Pietro Sgarlato ( Forza Italia), vista l’assenza di Michele Cataldo ( Volo). Una seduta particolare, insomma, con alcune prese di posizioni nate probabilmente dalle ceneri di un passato politico conflittuale tra alcuni partiti della maggioranza ( leggi Fattore Comune e Pd) o all’interno di uno stesso partito ( leggi Pd) con una appendice che ha riguardato anche un consigliere del Centro Democratico ( leggi Vincenzo De Leo). Fatto sta che c’è voluta tutta l’esperienza e il carisma del sindaco Pietro Fuda per metter qualche toppa al posto giusto ed evitare che la situazione, quantomeno, sul piano politico provocasse qualche pericolo scossone. L’impressione è, però, che, tra le forze di maggioranza, sia necessario qualche opportuno chiarimento, visto che tra le altre cose il consigliere Carlo Fuda ( Pd), quando si è discussoi uno dei tempi caldi della serata, quello delle “cartelle pazze” è tornato sulla necessità che all’interno della giunta si faccia posto al suo partito. Il consiglio, dopo una premessa iniziale del presidente Paolo Fragomeni legata all’atto intimidatorio alla Ditta Federico e ad altre vicende delittuose verificatisi nella Locride, di cui riferiamo a parte, si è aperto con una “forte” discussione sulla adesione a Recosol,- la rete dei Comuni solidali – e già in questa occasione ci sono state fratture di posizioni tra la maggioranza tanto che Giorgio Ruso ( Pd) e Vincenzo De Leo ( Centro Democratico), al momento del voto ( positivo da parte di tutti) si sono assentati e, poi, a consiglio concluso hanno diffuso un lungo comunicato congiunto per esprimere le loro ragioni in cui invitano “ ad una maggiore riflessione sul tema tutte le forze politiche,le associazioni del terzo settore presenti sul territorio comunale e gli amici della maggioranza affinché ci sia il maggiore coinvolgimento possibile ed eventualmente anche la valutazione seria sulla validità di tali progetti “. Il consiglio è andato avanti con la discussione degli indirizzi del Piano triennale di Prevenzione della corruzione relativo agli anni 2016-2017-2018, con la nomina della commissione giudicatrice e del comitato tecnico del concorso Waterfront per il Lungomare ( Sgarlato ha rivendicato la nomina di un tecnico esperto della minoranza, ma il sindaco ha fatto presente che ci sarà anche il coinvolgimento dei cittadini) del regolamento del cerimoniale e dei componenti della commissione consiliare permanente dello “Statuto, regolamenti ed Affari Generali, argomenti tutti regolarmente approvati. Quindi la dura presa di posizione di Carlo Fuda sulla discussione delle “cartelle pazze” a seguito della relazione fatta dall’assessore al Bilancio Gianni Lanzafame che aveva evidenziato alcuni gravi fatti riscontrati dopo gli esami delle prime cartelle contestate dai cittadini. Su 113 avvisi Ici discussi durante il front-office ben 75 – ha detto Lanzafame – sono stati annullati e 15 rettificati e soltanto dieci sono risultati conformi alla legge. Sul fronte delle notifiche di spazzatura sono state controllate 75 cartelle emesse e solo 26 sono risultate conformi. Un invito a nozze per il consigliere di minoranza Pietro Sgarlato che ha subito fatto una pesante eccezione sulle procedure amministrative “che hanno arrecato parecchi danni “ eseguite per gli accertamenti e che ha anche proposto l’adozione di una delibera di indirizzo per il calcolo della Tarsu. Ma, accanto alla presa di posizione di Sgarlato, piu’ pesante è stata, in quanto consigliere di maggioranza, quella di Carlo Fuda che , nella sostanza, ha parlato anche di gravi errori politici e, quindi, fuori dal politichese , sulla necessità di dare un nuovo assetto all’esecutivo. E, poi, intervenuto il sindaco Pietro Fuda che si è impegnato in prima persona a trovare le giuste soluzioni per sanare la problematica non nascondendo che, ove ci siano le condizioni, l’Amministrazione comunale valuterà la possibilità di rescindere il contratto con la società a cui si addebita la responsabilità della gestione delle “cartelle pazze”. A completare, infine, un quadro negativo per la maggioranza, anche la presentazione da parte del Pd di una interrogazione sulla “piscina coperta”, altro argomento che si vocifera sarà oggetto di una forte spaccatura.

Aristide Bava

Discorso Fragomeni