Stando a quanto riporta oggi un articolo del Quotidiano del Sud a firma di Pasquale Violi, i carabinieri del Gruppo Locri e del Ros avrebbero notificato ieri una ordinanza di misura cautelare agli arresti domiciliari al titolare del tabacchino sito nel centro commerciale “La Gru” di Siderno. Contestualmente sarebbero stati apposti i sigilli anche a tre a ttività commerciali: il tabacchino, una pescheria di Siderno e un bar tabacchi di Marina di Gioiosa Jonica. A gestire le imprese oggetto del provvedimente preventivo sarà, d’ora in avanti, un amministratore giudiziario, già nominato dal tribunale. L’accusa sostiene che le tre attività erano, in realtà, intestate solo fittiziamente ai proprietari che avrebbero, quindi, fatto da prestanome a soggetti ritenuti collusi con le cosche del territorio. Si registra, così, il primo sequestro di beni collegato all’operazione coordinata dal procuratore aggiunto della Dda di Reggio Nicola Gratteri. Lo stesso Gratteri ha definito l’indagine “una delle tre più importanti sulla ‘ndrangheta degli ultimi 10 anni”. Particolarmente rilevante è stata l’attività di coordinamento svolta dal Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo in relazione alle Direzioni distrettuali antimafia interessate e in relazione alla Procura della Repubblica di Amsterdam, che ha prestato ampia cooperazione internazionale. Il provvedimento restrittivo è il risultato di una intensa attività di indagine che ha colpito, in maniera concentrica, famiglie ritenute storicamente elitarie nel panorama criminoso della fascia jonica-reggina. Le indagini si sono focalizzate, da una parte, sulle famiglie  considerate di elevato lignaggio nel Locale di Siderno che annoverano ramificazioni in Olanda e in Canada, dove, da tempo, si sono insediate pericolose ed agguerrite cellule di ‘ndrangheta e, dall’altro, su quelle di Marina di Gioiosa Jonica. I due filoni, originariamente separati, l’uno curato dalla Polizia di Stato, riguardante l’area di Siderno e l’altro, ovvero quello del territorio di Marina di Gioiosa Jonica, dal Raggruppamento Operativo Speciale dei Carabinieri, una volta esaminati, hanno trovato un’armonica. A questo va aggiunto l’apporto fondamentale dei collaboratori di Giustizia che hanno arricchito ancor di più il quadro, consentendo di fornire una chiave di lettura univoca e palese a dati probatori comunque già di per sé di indubbio spessore.

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