Com’è risaputo lo studio Radiologico S.r.l. gestisce una struttura di eccellenza, leader nel comprensorio della locride per l’erogazione di prestazione sanitarie e socio sanitarie per la quale è titolare di autorizzazione ed è accreditato con il Servizio Sanitario regionale. L’azienda ha sottoscritto con l’A.S.P. di Rc un contratto/accordo per l’erogazione delle prestazioni sanitarie e socio sanitarie per conto e a carico del S.S.R. nel 2019 per un budget di € 5.788.923,00. Lo Studio eroga circa 103.000 prestazioni l’anno sul territorio di riferimento, così contribuendo significativamente al raggiungimento degli obiettivi del Piano Sanitario Regionale. Ha alle proprie dipendenze oltre 100 dipendenti ed intrattiene rapporti a contratto di consulenza con 11 medici specialistici nei settori della radiologia e radioterapia nonché dell’anestesia e rianimazione. È noto ormai, anche per la risonanza mediatica della vicenda, che lo Studio radiologico S.R.L. è stato raggiunto nello scorso mese di maggio da un provvedimento di sequestro preventivo disposto dal G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria, nell’ambito del procedimento n. 5056/2018 R.G.N.R. – 2017/2018 R.G. G.I.P. promosso dall’Ufficio del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, nel quale si ipotizzano ipotesi di reato di falso e truffa a carico del S.S.R. per duplicazioni di pagamenti relativi a prestazioni effettuate negli anni 2000-2010, regolate da un atto transattivo stipulato nel 2015 ed oggetto di rapporti di Factoring. Per tale ragione è stato disposto il sequestro di beni mobili (segnatamente, giacenze attive presso vari conti correnti bancari) per l’importo di € 4.020.225,75 a garanzia dell’erario per il danno che si assume sia stato arrecato. Ovviamente lo Studio Radiologico contesta ogni accusa e sta approntando ogni opportuna difesa per dimostrare l’assoluta infondatezza delle ipotesi accusatorie in quanto frutto dell’erronea lettura della complessa documentazione contabile. Successivamente all’adozione del richiamato provvedimento cautelare, l’ASP di Rc ha regolarmente corrisposto, così come previsto in contratto, gli importi dovuti per le prestazioni erogate nelle mensilità di gennaio e febbraio 2019. Da ultimo, però, lo Studio Radiologico è venuto a conoscenza che con atto dirigenziale 4 settembre 2019, n. 1051,si è proceduto come di consueto alla “Validazione prestazioni di specialistica ambulatoriale erogate nel mese di maggio 2019 dalle Strutture Private Accreditate firmatarie di contratto” per la liquidazione delle stesse. In tale provvedimento, tuttavia, si fa menzione della delibera commissariale 27 giugno 2019, n. 322, “con la quale si prende atto del procedimento in parola e la consequenziale nomina di un legale esterno, in attesa di ulteriori determinazioni della Commissione Straordinaria le validazioni delle prestazioni sanitarie saranno oggetto di apposita determina”. A seguito di ciò, non sono state validate, e conseguentemente liquidate le prestazioni erogate dallo Studio Radiologico nel periodo di marzo 2019 e successivi. Alla luce di tutto quanto sopra, il mancato pagamento allo Studio Radiologico delle competenze maturate per le prestazioni erogate nel periodo in oggetto si appalesa del tutto ingiustificato ed arbitrario (si legge nell’atto di diffida) perché nessuna norma contrattuale o di legge autorizza codesta Azienda a non procedere alla liquidazione di quanto in buon diritto del soggetto erogatore. L’iniziativa dell’Azienda non trova giustificazione neppure ipotizzando un comportamento di cautela a fronte delle accuse che vengono mosse allo Studio Radiologico. Infatti, è stata l’Autorità giudiziaria ad adottare ogni opportuna misura di garanzia per i crediti che, secondo l’ipotesi accusatoria ancora non vagliata in sede processuale, la quale ha disposto il sequestro di somme di denaro per un importo (€ 4.020.225,75) assolutamente sufficiente ad offrire ogni più ampia garanzia all’Amministrazione. D’altronde, è principio elementare del nostro ordinamento che nessuno possa farsi giustizia da sé ma che ogni provvedimento limitativo dei diritti altrui (in questo caso, una specie di autosequestro disposto unilateralmente dall’Azienda per duplicare le misure di garanzia già apprestate in sede penale) debba essere adottato dall’Autorità giudiziaria. Si consideri, peraltro, che in mancanza dei programmati e indispensabili flussi di cassa, da aggiungersi al sequestro delle giacenze attive presso i propri conti bancari, lo Studio Radiologico dovrà cessare quanto prima ogni attività non essendo possibile sostenere gli enormi oneri aziendali ed ordinati rapporti con il sistema bancario e i fornitori in mancanza degli incassi per le prestazioni erogate. A breve, pertanto, si dovrà procedere al blocco dell’attività assistenziale, con gravissime conseguenze per l’utenza, nonché al licenziamento del personale dipendente il cui mantenimento in servizio è ovviamente legato alla prosecuzione dell’attività. Inutile evidenziare la gravità dei danni che il blocco dei pagamenti comporta, oltre che sull’utenza e sui lavoratori, sullo stesso Studio Radiologico il quale vede così messa a rischio la sua stessa sopravvivenza a causa di un’iniziativa priva di fondamento giuridico e fattuale. Per questa ragione, il legale dello Studio Radiologico, Prof.Avv. Antonio Saitta ha diffidato nei giorni scorsi l’ A.S.P. di RC perché proceda alla immediata validazione e liquidazione delle prestazioni erogate nel mese di marzo 2019 e in quelli successivi, in conformità a quanto statuito dalla legge e dal contratto vigente ed efficace inter partes. Se nei tempi indicati non perverrà un positivo riscontro, il legale si riserva di agire in sede giudiziaria per ottenere il pagamento di quanto in suo diritto, nonché per il risarcimento di tutti i danni subiti e subendi a causa della condotta dell’A.S.P. ritenuta, per le ragioni sopra esposte, del tutto ingiustificata ed immotivata sotto il profilo giuridico e fattuale. Intanto, come già anticipato, lunedì mattina, alle 13,30, si terrà nei locali dello Studio Radiologico, una assemblea dei lavoratori per determinare le iniziative da intraprendere contro la volontà di colpire lo Studio Radiologico dalla scena sanitaria della Locride e della Calabria.
Antonio Tassone- www.ecodellalocride.it