A distanza di 25 anni, dalla tragica uccisione di un giovane maro’ sidernese in missione a Dubai, durante la guerra del Golfo, , grazie alla sezione sidernese dell’ Associazione Marinai d’Italia, presieduta da Stefano Archinà, la vittima di quell’incresciosa vicenda, Cosimo Carlino, è stata ricordata con una S. Messa , concelebrata dal Vescovo Mons. Francesco Oliva, nella Chiesa di San Nicola, presente pure il cappellano regionale dei Carabinieri, mons. Vincenzo Ruggero. Alla commemorazione hanno partecipato, presente lo stesso sindaco della città Pietro Fuda con tutta la giunta e alcuni consiglieri comunali, i familiari del giovane , autorità civili e militari, Marinai d’Italia della Sezione di Siderno, di Reggio Cal. e di altri centri oltre a delegazioni dell’Associazione Nazionale Carabinieri, dei Vigili del Fuoco, della Polizia locale, Carabinieri e Guardia di Finanza. E’ stata una bella occasione per fare memoria, e per onorare un marinaio della Locride, un giovane dai sani principi che non si è sottratto al dovere di servire la Patria, forse dimenticato troppo in fretta dalle Istituzioni. Cosimo Carlino , venne accoltellato il 13 febbraio del 1991 e mori’,il giorno dopo, in ospedale, dove era stato subito ricoverato. A quel tempo appena ventenne, era imbarcato sulla nave della Marina Militare “ Stromboli” , che si trovava in missione a Dubai. Fu accoltellato , nei pressi di una cabina telefonica proprio mentre stava parlando al telefono con la sua famiglia. La sua morte provoco’ un’ondata di sdegno in tutto il Paese anche se, poi, ben presto il suo nome e quella vicenda furono dimenticate. I responsabili dell’ Associazione Marinai d’ Italia unitamente al sindaco della città Pietro Fuda e alle altre autorità, subito dopo la commemorazione, hanno deposto una corona d’alloro presso il cimitero di Siderno superiore dove giace la sua salma. Cosimo Carlino si trovava a Dubai perché dopo l’invasione irachena del Kuwait dell’agosto del 1990 il governo italiano decise di inviare nel Golfo Persico un gruppo navale e una componente area per verificare l’applicazione dell’embargo contro il regime di Saddam Hussein. La Stromboli sotto l’egida dell’Onu si trovava, quel tragico 13 febbraio del 1991 la nave ormeggiata nel porto a Jebel Ali a sudovest di Dubai. Cosimo Carlino scese a terra proprio per telefonare ai suoi familiari a Siderno . Tra l’altro prima dell’aggressione aveva appena comunicato alla madre che la sua missione stava per finire e sarebbe tornato presto a casa. I suoi familiari seppero della sua morte il giorno dopo quando l’allora parroco di Siderno superiore, il compianto Don Luigi Marinetto, avvertito per primo dal Comandante della nave italiana del grave episodio e del decesso del giovane marinaio , diede loro la tragica notizia. Cosimo Carlino era l’ultimo di otto figli di una modesta famiglia dell’entroterra sidernese. Aveva partecipato di buon grado alla missione per guadagnare un po di soldi in piu’ proprio per dare una mano alla sua famiglia. Un ricordo di Cosimo Carlino è stato tracciato in Chiesa dal sindaco Pietro Fuda.

Aristide Bava

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