San Luca (Reggio Calabria). Le polemiche lasciano il posto alla devozione per la Madonna della Montagna. Nonostante le gravi affermazioni del Senatore Morra sull’accostamento dei simboli della fede alla simbologia tipica dei malavitosi appartenenti alla ‘ndrangheta, è un clima di fede quello che si continua a respirare nel Santuario di Polsi.
Ci siamo stati, a distanza di una settimana dalla festa che si celebra il primo settembre e dopo pochi giorni da quelle parole rese nel bel mezzo del dibattito in senato sulla crisi di Governo dal presidente della Commissione parlamentare antimafia. Che le strumentalizzazioni ad uso politico non interessino affatto alla gente, lo dimostra il numero di pellegrini che ogni giorno si reca in questo luogo – nel cuore dell’Aspromonte – a rendere suggestivo il quale non sono le narrazioni del passato, anche recente, legate a fatti di ‘ndrangheta, ma la magia che si respira nel segno della fede.
Una devozione per la Madonna della Montagna che prosegue. Nonostante negli anni passati vi sia stato il tentativo di profanare questo luogo sacro, un tempo conosciuto per i suoi miracoli.
E’ una pace ciò che si respira, anche grazie all’opera della chiesa locale volta a restituire la sua dignità a questo luogo per troppo tempo accostato alla ‘ndrangheta e a ogni forma di criminalità.
Lo ha ribadito, nei giorni scorsi – anche ai nostri microfoni – il vescovo di Locri Gerace Monsignor Francesco Oliva: “è questo e, vuole esserlo, un luogo di spiritualità”.
Nonostante si continui a parlare in negativo di Polsi e del suo santuario, in effetti è tutt’altro contesto quello che si avverte in questi giorni che precedono i festeggiamenti. Appunto quel clima all’insegna della spiritualità di cui sono degni testimoni i tanti pellegrini che continuano qui a giungere da ogni dove, anche a piedi, e non solo dalla provincia di Reggio, ma da tutti Italia e dal Mondo.
E del resto – come ben ha avuto modo di sottolineare lo stesso Monsignor Oliva – “il simbolo religioso parla solo a chi lo usa con la fede”. Qualunque altro uso è da ritenersi improprio. E chi viene qui lo sa bene.

Francesco Chindemi-reggiotv