Domani la storica cittadina di Stilo, incastonata tra le maestose montagne dell’Aspromonte, si è vestita a festa per celebrare la solenne riapertura al culto del suo gioiello architettonico, il Duomo di Stilo. Dopo mesi di meticolosi lavori di restauro, il Duomo ha riaperto le sue porte alla comunità locale e ai visitatori, risplendendo in tutto il suo antico splendore.

La cerimonia di riapertura è stata resa ancora più speciale dalla presenza del Vescovo Monsignor Francesco Oliva, il quale ha guidato la Santa Messa per celebrare questo momento storico per la comunità di Stilo. Fedeli provenienti da tutta la regione hanno affollato la piazza antistante il Duomo, ansiosi di partecipare a questa significativa celebrazione.

La liturgia, arricchita da canti sacri e preghiere, ha reso tangibile l’emozione e la gratitudine dei presenti per il ritorno alla sacralità di questo luogo così caro al cuore della comunità. Le parole del Vescovo Oliva hanno suscitato nell’assemblea un senso di speranza e rinascita, sottolineando l’importanza di preservare e valorizzare il patrimonio storico e spirituale delle nostre terre.

La diretta televisiva su Telemia ha permesso a un pubblico più vasto di partecipare virtualmente a questo evento, trasmettendo l’atmosfera vibrante e solenne che ha permeato la cerimonia. Oltre ai fedeli presenti in loco, migliaia di spettatori hanno potuto vivere in diretta questo momento di comunione e rinnovamento spirituale.

Il Duomo di Stilo, con la sua architettura bizantina risalente all’XI secolo, è da sempre un simbolo di identità e tradizione per la comunità calabrese. La sua riapertura al culto rappresenta non solo il completamento di un importante lavoro di restauro, ma anche un momento di orgoglio e di riscoperta delle radici culturali e spirituali della regione.

Mentre il sole calava dietro le cime dell’Aspromonte, lasciando spazio a un cielo dipinto di rosso e oro, i fedeli hanno lasciato il Duomo di Stilo con il cuore colmo di gioia e di speranza per il futuro. In un mondo sempre più frenetico e tumultuoso, momenti come questo ci ricordano l’importanza di fermarci, di contemplare la bellezza che ci circonda e di riconnetterci con le nostre radici più profonde.