Riace (Reggio Calabria). Era stato eletto il 26 maggio scorso, nei fatti chiudendo un cerchio, quello del “modello” voluto dal suo predecessore e aprendo una nuova fase, volta a superare l’esperienza di Mimmo Lucano.
Già dichiarato incandidabile dal Ministero dell’Interno all’incirca un mese fa, adesso la sentenza del Tribunale di Locri che ha dichiarato decaduto l’attuale primo cittadino.
Trifoli non sarebbe stato eleggibile, nè candidabile, perché da ispettore per la sicurezza assunto a tempo determinato dal Comune di Riace non aveva diritto ad accedere all’aspettativa non retribuita per motivi elettorali.
Trifoli solo pochi giorni fa aveva fatto chiudere l’ambulatorio sociale voluto da Lucano. Subito dopo il suo insediamento, altro atto a far discutere, la rimozione da Riace dei cartelli con su scritto “Paese dell’accoglienza”, sostituendoli con l’insegna all’ingresso del borgo “paese dei Santi Cosma e Damiano”.
Adesso per lui, l’ultima strada da percorrere è quella dell’eventuale ricorso, su cui dovrà pronunciarsi il consiglio comunale.
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