I carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro di Reggio Emilia nel corso di una indagine partita in seguito alla maxi operazione Aemilia, hanno individuato due donne e tre uomini di origini calabresi che hanno percepito il reddito di cittadinanza pur non avendone diritto. Si è appurato che su cinque “furbetti” che hanno richiesto il sussidio 4 sono familiari conviventi di condannati di ‘ndrangheta.

 

L’unico condannato in prima persona è un 35enne residente a Gioiosa Jonica che ha presentato soltanto pochi mesi fa la domanda per l’aiuto economico, percependo appena 3 mila euro. Nei loro confronti è scattata la denuncia per il reato di false dichiarazioni.