Ancora una volta, nel reparto psichiatrico del carcere di San Pietro, a Reggio Calabria, si è verificata un’aggressione ai danni di un Poliziotto.

Nel turno serale del 12 agosto un Vice Sovrintendente di Polizia Penitenziaria, mentre svolgeva il servizio di Sorveglianza Generale, si è recato presso il reparto di osservazione psichiatrica per affiancare il collega in servizio in quel settore, in modo da fare effettuare al ristretto la telefonata settimanale. Appena è stato aperto il cancello della stanza il detenuto, senza un giustificato motivo, si è scagliato contro il Poliziotto infierendo con vari pugni su tutto il suo corpo. Portato al pronto soccorso, gli è stata diagnosticata una costola incrinata e gli sono stati dati quindici giorni di prognosi, salvo eventuali altre complicazioni.
Il reparto in questione- affermano Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Damiano Bellucci, segretario nazionale – è stato aperto nel lontano gennaio 2006, in ottemperanza a quanto stabilito dall’art.65 dell’Ordinamento Penitenziaria e dagli artt. 32 e 112 del relativo Regolamento. Tale reparto doveva essere di transito per i detenuti, per massimo tre giorni, e non un posto dove lasciarli per mesi, come invece avviene adesso. Inoltre, il personale di polizia penitenziaria non è formato per gestire detenuti con problemi psichiatrici che dovrebbero essere affidati a personale medico e paramedico.
Assistiamo continuamente ad episodi di aggressioni e distruzione delle stanze. Infatti, già tre stanze sono state rese inagibili dalla violenza devastante di questi detenuti. Sarebbe opportuno assumere provvedimenti adeguati per la gestione dei detenuti con problemi psichiatrici.