La conferma delle sette condanne comminate in primo grado e la richiesta di riforma per  altri sei imputati già assolti. E’ stata sostanzialmente questa la richiesta avanzata dal pg Alberto Cianfarini. Quasi 60 anni di reclusione per i tredici imputati del processo denominato “Reale 5”. Respinta, in apertura, la proposta della difesa di riaprire il dibattimento. Si è proceduto, quindi, alla relazione introduttiva e a seguire la requisitoria dell’accusa. 7 anni di carcere sono stati chiesti per Giuseppe Gagliardi a cui viene contestato il reato di associazione per delinquere di stampo mafioso. I legali di Domenico Larizza, condannato in primo grado a 9 anni, hanno depositato, poi, una consulenza tecnica sulla comparazione di una voce ignota contenuta in una intercettazione che a parere del perito non sarebbe quella del loro assistito.
3 anni e 6 mesi ciascuno, invece, è quanto avanzato per gli imputati già assolti.  Il processo “Reale 5”  prende il via dal blitz scattato nel 2012 quando i militari del Ros strinsero le manette ai polsi di 26 persone, ritenute fiancheggiatori del defunto boss Antonio Pelle alias ‘gambazza’ arrestato nel giugno del 2009 presso l’ospedale di Polistena e vede alla sbarra buona parte della famiglia del mammasantissima di San Luca accusati di avere agevolato la latitanza del loro congiunto. Sei mandati di cattura hanno, infatti, raggiunto i figli e la moglie del ‘gambazza’. Gli interventi della difesa sono stati fissati e suddivisi in tre date. Si parte il 28 di settembre. La sentenza è attesa per il 16 di novembre.
ALESSANDRA BEVILACQUA
10894news