In questi giorni vi è massima preoccupazione tra il personale dipendente delle diverse strutture della Città Metropolitana, dichiarano il Segretario Generale Vincenzo Sera della Cisl FP di Reggio Calabria il delegato Adolfo Romeo ed il Segretario Aziendale Felice Foti della Città Metropolitana

La CISL FP il 19 giugno 2019 aveva già segnalato all’Amministrazione il degrado igienico sanitario in cui versano tutti i locali della Città Metropolitana, si era anche chiesto un incontro secondo quanto previsto dal CCNL 2016/2018 dall’art. 7 lett. m “ Misure concernenti la salute e sicurezza sul lavoro” naturalmente ancora siamo in attesa di risposta.

Abbiamo continuato a scrive in questi giorni chiedendo l’applicazione di tutte le misure contenute nelle direttive della Presidenza del Consiglio dei Ministri e nel decreto legge recante misure urgenti in materia di COVID 19.
Naturalmente anche per le ulteriori note e richieste di informazione, inviate tramite pec, ancora siamo in attesa.

Solo oggi, hanno pubblicato il regolamento sul lavoro agile che non rispecchia l’esigenza del momento, dalla direttiva del Ministero per la Pubblica Amministrazione per l’emergenza “Coronavirus” non è stata colta l’opportunità offerta dal Ministero che consente, anche dal punto di vista burocratico, un più agevole ricorso a tale strumento organizzativo. Probabilmente siamo solo all’inizio di un problema di cui non conosciamo la durata e la portata; gli strumenti che ci sono dati spesso non sono nemmeno sufficienti ad affrontare l’emergenza, parlando con i lavoratori è palpabile con mano la tensione che, consapevoli di quello che una infezione come il covid-19 può causare, ciascuno di noi porta dentro.

Siamo di fronte a situazioni di isteria, sempre più sovente, anziché rispettare le direttive emanate e dotare i lavoratori senza distinzione di categorie, di inquadramento e di tipologia del rapporto di lavoro, in ottemperanza alla circolare n.1 del 4 marzo 2020, dotare i lavoratori, di tutti i dispositivi di sicurezza, si ritiene opportuno rischiare ed esporre la comunità a rischio infezione.

La direttiva emanata dalla Funzione Pubblica è una grande opportunità: “Ma serve dare continuità e sperimentare il lavoro agile anche in tempi ordinari”, non a continuare a vessare i lavoratori della Città Metropolitana, dove tre anni di pena da espiare se il lavoratore ha avuto un provvedimento disciplinare, sono assicurati dal regolamento del lavoro agile.
In un momento di crisi come questo e vista la situazione in continua evoluzione, il rapido susseguirsi di provvedimenti di necessità e urgenza potrebbe modificare le condizioni e i presupposti ma già bisognava adoperarsi per tutelare i lavoratori e l’utenza, come segnalato a giugno del 2019, facendo seguito poi a conformarsi rispetto il DPCM del 25 febbraio 2020.

Rispettando per tempo la Direttiva 1/2020 . In una situazione epidemiologica in continua evoluzione, è’ necessario favorire forme di organizzazione del lavoro flessibile, compreso il ricorso allo smart working, che agevolino soprattutto i soggetti più esposti al contagio, chi si avvale dei trasporti pubblici per raggiungere il luogo di lavoro, le lavoratrici e i lavoratori su cui grava la cura dei figli a seguito dell’eventuale sospensione delle attività degli asili nido e delle scuole.

Una mancanza di rispetto prima e di dovere amministrativo-giuridico dopo.
Viene adottato un regolamento datato che pensa solo a discriminare i lavoratori, che non tiene conto delle emergenze del momento.
Le diverse decisioni contorte, infatti e la grande confusione causata dall’approvazione della ulteriore nuova macrostruttura, hanno provocato un caos organizzativo e gestionale in quasi tutti gli uffici metropolitani, come i traslochi di interi settori senza neanche informare le parti sociali e lasciando nello sconforto assoluto gli addetti ai lavori, peraltro mai ascoltati.

Gli stessi lavoratori, che hanno subito angherie ed umiliazioni professionali di ogni genere, una vicenda assurda che delinea ancora una volta la palese inettitudine a gestire persone e problematiche annesse.

Lavoratori diligenti ed onesti vittime, di un immobilismo totale.

Chiamati alla responsabilità, continuano il Segretario Vincenzo Sera, il Delegato Adolfo Romeo ed il Segretario aziendale Felice Foti, abbiamo una fortissima preoccupazione per quanto non è stato fatto, in merito all’emergenza Coronavirus bastava adottare alcune misure, “una sanificazione in tutti gli uffici della Città Metropolitana, compresi gli uffici periferici con l’eventuale e preventiva chiusura degli stessi. Doveva essere distribuito il disinfettante a tutti i Settori anche per gli uffici periferici, oltre alle mascherine distribuite per tutti i dipendenti che lavorano in front-office e/o contatto con l’utenza. Ed invitare i lavoratori dell’azienda di pulizie che opera all’interno degli uffici, ad una più accurata pulizia dei locali.

Ci sono delle forme di responsabilità connesse al ruolo dalle quali non si può prescindere.
Per chiarire tutti questi aspetti e tanti altri a tutela dei lavoratori, la Cisl Fp da tanto tempo ha chiesto all’Amministrazione un tavolo di confronto sindacale urgente. Si è potuto solo registrare, il mancato svolgimento di corrette relazioni sindacali su materie attinenti la gestione dei rapporti di lavoro; si è preso atto di assoluta carenza di risposte concrete da parte dell’Ente sulle problematiche più volte sollevate. Ripetute note formali e colloqui informali a sostegno dei lavoratori, inviate al Dirigente “incaricato” e al Direttore Generale non hanno sortito alcun esito. A tal proposito, basta pensare alla nota querelle sulla progressione economica orizzontale e verticali, non applicata secondo gli impegni assunti e la corsa al conferimento delle Posizioni Organizzative.

Le vane promesse fatte e le inutili contrattazioni con le rappresentanze sindacali che si sono susseguite, hanno solo creato confusione.

Ancora oggi, non si ha nessuna certezza sulle tempistiche di definizione degli istituti già contrattati, produttività 2018/2019 e PEO 2019 e che avrebbero dato dignità e sollievo economico alle aspettative di tutti i dipendenti.
Si è notato invece, che l’Amministrazione ha stanziato euro 270 mila e marciato con diversi artifizi e con estrema celerità per le procedure delle Posizioni Organizzative, un doppio binario quindi: prioritario per pochi lavoratori (di fatto – se pur tante volte – richiesto, non è dato sapere quante PO intende istituire l’Amministrazione), mentre le altre centinaia di lavoratori beffati ancora una volta, manifestano disappunto e malumore.
Se in tempi brevi, non si darà attuazione e applicazione di tutte le misure contenute nelle direttivi della Presidenza del Consiglio dei Ministri e nel decreto legge recante misure urgenti in materia di COVID 19 e non si pagheranno tutti gli istituti già contrattati a tutti i lavoratori, non si escludono ulteriori forme di protesta come previsto dalla normativa vigente.

Il Segretario Generale
Vincenzo Sera