PIANI STRUTTURALI DEI COMUNI DELLA LOCRIDE : MEGLIO SE OMOGENEI
Aristide Bava
SIDERNO – Una delle problematiche piu’importanti che la Locride quanto prima sarà chiamata ad affrontare è la capacità di sfruttare i Piani strutturali comunali dei suoi Comuni guardando allo sviluppo complessivo del territorio. L’interrogativo non è peregrino alla luce dei mutamenti previsti dalla legge urbanistica approvata dalla Regione. E tra l’altro c’è anche da dire che molti Comuni sono ancora in ritardi e non hanno approvato i loro nuovi strumenti urbanistici. Nella stessa Siderno, ad esempio, il problema dell’attuazione del nuovo piano strutturale comunale risale già a molti anni addietro e si doveva approvare già prima ancora dell’insediamento della attuale amministrazione comunale ma per motivi vari l’approvazione è slittata di anno in anno e, attualmente, è ancora al vaglio della apposita commissione che dovrà poi sottoporla alle valutazioni delle forze politiche e della cittadinanza. La sua elaborazione progettuale è stata, infatti, assegnata all’apposita equipe tecnica da tempo ma il commissariamento del Comune prima dell’avvento dell’amministrazione Fuda ha impedito, di fatto, il rispetto dei tempi anche perché,a suo tempo, i commissari prefettizi che normalmente evitano di adottare decisioni di carattere “politico” si sono guardati bene dall’entrare nel merito evitando di adottare decisioni che interessavano certamente il futuro della città per molti degli anni a venire. Adesso, però, i tempi sono diventati molto stretti e il Piano strutturale dovrebbe essere finalmente approvato secondo i dettami apportati dalle ultime modifiche apportate dalla Regione Calabria che ha previsto elementi di allineamento a norme nazionali. La legge urbanistica della Calabria, poggia, secondo quanto affermano gli esperti, le sue basi su linee guida chiare e definite. Tra queste la limitazione del consumo di suolo e l’attivazione di procedure più snelle per un uso più controllato dello stesso territorio con l’obiettivo di salvaguardare l’ambiente, il paesaggio e i terreni ad uso agricolo. Anche per questo si è fatta strada la convinzione che, in definitiva, il ritardo accumulato nell’approvazione dei piani strutturali comunali ( ovviamente non è solo il caso di Siderno…) può anche trasformarsi in una buona occasione per realizzare un progetto di sviluppo integrato tra i diversi comuni del comprensorio, facendo in modo che ogni piano mantenga la propria autonomia ma che , nello stesso tempo, si vada a confrontare adeguatamente con le realtà urbane confinanti. Ed è per questo che sarebbe opportuno, se non indispensabile, che in un territorio come questo della Locride pieno di centri abitati collocati uno vicino all’altro e con caratteristiche e aspettative spesso simili si guardasse alla possibilità di realizzare piani strutturali capaci di integrarsi tra di loro. D’altra parte sono gli stessi elementi naturali che caratterizzano il territorio che possono, e devono, fare da collante a possibili criteri di omogeneità con l’obiettivo di garantire, nel panorama urbanistico territoriale, un trattamento capace di esaltare ruoli e obiettivi simili. Questo significa che i vari Comuni della Locride devono approvare ( se non lo hanno già fatto) in tempi brevi i loro Piani strutturali comunali e, in questa ottica, guardare anche ad uno sviluppo complessivo del comprensorio.