Chiesto il processo per 85 indagati nell’ambito di Petrolmafie, la maxi indagine che ha coinvolto le Procure di Catanzaro e Reggio, Roma, Napoli. Ipotizzati i reati di associazione di stampo mafioso, associazione per delinquere aggravata dall’agevolazione mafiosa, frode fiscale, riciclaggio e ricettazione. Per il filone di Catanzaro l’udienza preliminare inizierà il 4 ottobre nell’aula bunker di Lamezia Terme. Tra gli indagati cè anche il presidente della Provincia di Vibo Valentia, Salvatore Solano, tra le 94 persone indagate dell’inchiesta “Petrolmafie

In particolare, sarebbero stati accertati due sistemi di frode, riguardanti il commercio del gasolio, attraverso il coinvolgimento di 12 società, 5 depositi di carburante e 37 distributori stradali, elaborati, organizzati e messi in atto proprio dagli indagati.

Le indagini

L’attività investigativa ha fatto venire alla luce gravi indizi a carico di persone ritenute vicine alla mafia che, con la collaborazione di imprenditori titolari e gestori di attività economiche ubicate in Sicilia, operanti nel medesimo settore, avrebbero costituito, organizzato e diretto un’associazione per delinquere, con base nel Vibonese, con lo scopo di evadere l’Iva e le accise su prodotti petroliferi.

Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Vincenzo Ioppoli, Vincenzo Cicino, Sergio Rotundo, Eugenio Minniti, Giuseppe Torchia, Salvatore Staiano, Tiziano Saporito, Mario Murone, Alfonsina Barillaro, Gianfranco Giunta, Francesco Carioti, Nicola Cantafora, Guido Contestabile, Francesco Sabatino, Giovanni Russomanno, Stefano Luciano, Vincenzo Belvedere, Giuseppe Di Rienzo, Armando Veneto.