R. e P.

Marina di Gioiosa Ionica, 9 ottobre 2020

Egregio Direttore,
ho letto quanto scritto dalla Dirigente Scolastica dell’Istituto Comprensivo Marina di Gioiosa – Mammola e ritengo di intervenire per chiarire alcuni punti di una vicenda complessa, di cui temo che i lettori possano finire con l’avere una visione unilaterale.
Purtroppo da alcuni giorni mi trovo fuori sede, per serie ragioni personali, ma neanche in questo frangente il dialogo pressoché quotidiano che ho intrattenuto con la prof. Fiasché si è interrotto. Per quanto possa ritenere che le parole della dirigente non si riferissero direttamente a me, devo precisare che mi ha stupito molto leggere che “il rapporto tra il dirigente scolastico e i rappresentanti del comune, a partire dal primo cittadino, dovrebbero essere pressoché quotidiani”, anche perché ovviamente ogni mia interlocuzione con la scuola è stata fatta nella veste di “rappresentante del comune”.
Credo di poter chiamare la stessa Dirigente a testimoniare il fatto che ho sempre preso con molta serietà ogni sua richiesta e mi sono adoperato con il supporto del resto dell’amministrazione per darvi seguito. Allo stesso modo, credo che molti genitori, con i quali ho avuto serie e franche interlocuzioni, di persona, per telefono, via messaggio possano confermare che, anche quando non sia stato possibile dare seguito, le richieste sono state ascoltate e prese in seria considerazione.
Credo che non sia superfluo ricordare anche in questa sede le drammatiche interlocuzioni che si sono protratte per settimane con l’Ufficio Scolastico Regionale, durante le quali abbiamo appreso che Marina di Gioiosa era tra i centri, dove, in relazione alla scuola dell’obbligo, si registravano le maggiori difficoltà per l’insufficienza degli edifici scolastici esistenti. In breve torno di tempo abbiamo avuto successo nel garantire spazi sufficienti alla didattica in orario antimeridano a tutti i bambini e i ragazzi dell’IC, al punto che l’orario scolastico al momento vigente non prevede lezioni presso una delle sette sedi messe a disposizione: quella ospitata dalla casa canonica. Il fatto che sia stato io a rivendicare questo successo dell’amministrazione, mi ha attirato qualche critica per l’immodestia, ma sono stato costretto a ciò dal silenzio che ha circondato questo conseguimento, che peraltro mal si accosta con l’enfasi con la quale ci si profonde sui problemi.
In nessuna occasione le difficoltà registrate hanno rallentato la nostra azione: lo sfortunato plesso “Rodinò” è stato prima teatro dei danni prodotti da infiltrazioni d’acqua, i quali sono stati risolti con la collaborazione tra i tecnici del comune e il responsabile scolastico per la sicurezza, e successivamente ha registrato la presenza di roditori e anche in questo caso i “rappresentanti del comune”, io in primo luogo, con il supporto di tutti gli altri abbiamo chiesto ai nostri collaboratori di dare seguito alle giuste richieste della preside di garantire la sicurezza dei bambini con tutti i mezzi che abbiamo a disposizione. Anche qualche giorno fa, quando in mia assenza la Preside si è recata presso il comune per segnalare la persistenza del problema dell’infestazione, mi è stato riferito che ha avuto la piena disponibilità a predisporre gli interventi necessari dal sindaco, dall’assessore ai lavori pubblici e dagli altri eletti presenti.
Del resto, non comprendo che interesse dovrebbe avere l’amministrazione a fare altrimenti. Qualcuno diceva che il medium è il messaggio: la piega presa da questo dibattito (e ovviamente qui mi riferisco anche ai tanti “interventi” fatti su Facebook sulla questione scuola) lo dimostra. Il mezzo induce a ridurre tutto all’ultima questione, che non è detto che sia la più rilevante, a scapito della complessità e della varietà dei processi: l’illusione è quella di poter dire la propria, la realtà è che spesso si scrive senza aver riflettuto o conosciuto abbastanza.
Certo che questa vicenda ci aiuti a capire che se verrà un’apocalisse non sarà a causa di questi incidenti seri, ma riparabili, spero che da ora in poi ci si ponga senza pregiudizi per quanto di rispettiva competenza ad affrontare il momento gravissimo che viviamo, con la proroga dello stato di emergenza e i casi di positività all’infezione da Sars-CoV2 che iniziano ad essere registrati in buon numero anche intorno a noi.

Vincenzo Tavernese