Il maltempo, ancora una volta pesante per diverse nostre regioni e atteso a inizio settimana prossima, ma con effetti perturbati già nel corso di domenica 11,  diviene sempre più concreto, poiché tutto il quadro modellistico conferma in toto la possente saccatura in affondo verso il Mediterraneo centrale, oramai  a 96 ore e, quindi, in un ambito temporale relativamente vicino e con tendenza sempre più credibile. Si tratterebbe di un affondo di matrice sub-polare, proveniente dal Mare del Nord, quindi con aria piuttosto fredda a tutte le quote, anche nei bassi strati, in penetrazione sostanziosa verso l’Europa centrale,  ma fino anche alla Francia meridionale, Golfo del Leone e al nostro Mediterraneo settentrionale. L’asse di saccatura punterebbe proprio l’Italia, nella fase clou del maltempo, con possibile vortice ciclonico annesso in approfondimento sul medio-basso Tirreno e settori centro-meridionali italiani.

Il potenziale perturbato legato al sistema e al tipo di strutturazione del sistema, continua a rivelarsi consistente anche se, nell’ultimo aggiornamento, viene un po’ ridotta la durata del primo affondo di inizio settimana.  Oltre alle piogge e ai temporali pre-frontali che arriverebbero nella giornata di domenica 11, il maltempo intenso è atteso tra le prime ore mattutine di lunedì 12 e il mattino di martedì 13. Questa la fase,  secondo i dati modellistici ultimi, in cui i fronti più violenti potrebbero inveire in maniera particolare sulle nostre regioni meridionali, direttamente esposte alla circolazione delle correnti portanti. Tutta l’Italia, da Nord a Sud, specie da domenica, vedrebbero rovesci e temporali distribuiti un po’ ovunque, ove più, ove meno, ma localmente anche forti. Tuttavia sarebbero le regioni meridionali e in particolar modo quelle ioniche a essere particolarmente esposte a fenomeni forti o anche violenti. Iniziamo a inquadrare i settori ionici calabresi, buona parte della Sicilia, la Lucania,la Campania e soprattutto la Puglia centro-meridionale, come i settori potenzialmente interessati dal tempo più perturbato. Riteniamo, poi, che sui settori ionici calabresi e pugliesi, ma sul Centro Sud della Puglia in genere, possa esprimersi il maltempo più importante, con possibili accumuli che, localmente, potrebbero raggiungere anche i 150-200, ma fino a 300 mm in 24 ore. Se confermata questa struttura barica e questi indici di instabilità, si tratterebbe di quantitativi che potrebbero determinare dissesti idrogeologici su queste aree  con rischio alluvioni.  Riteniamo utile, quindi, iniziare a considerare misure cautelative da parte degli organi preposti, in vista di un possibile, pesante maltempo da qui a 3/4 giorni.

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