Quando l’ambizione e la vanità si amalgamano con arroganza, incompetenza e limitatezza culturale, producono veleno e mistificazione. Quando tutto ciò succede a livello istituzionale il risultato è deviante e pericoloso , con il rischio evidente di danneggiare, con sospetto e spregevoli illazioni, elementi di positiva esperienza politica e sociale di un paese.
Ritengo che Antonio Cavo e i colleghi del gruppo di opposizione al comune di Locri possano a pieno titolo essere considerati come gli interpreti a Locri di una lotta contro l’illegalità amministrativa, contabile e politica e, quindi anche mafiosa. Ciò perchè è la loro vita, la loro esperienza politica, le loro abitudini e le loro amicizie che testimoniano quanto insieme e singolarmente siano dei cittadini modello e persone per bene.
Il tentativo, vergognoso e infamante, di puntare l’indice contro, considerando la loro azione di “facciata”, in occasione della cittadinnanza onoraria a Don Ciotti, è significativo di una volontà disturbata. Disturbata dal desiderio di apparire e posizionarsi come protagosista di una lotta alla mafia che non riguarda solo il singolo ma riguarda tutti. L’appropriazione di una bandiera approfittando di un ruolo istituzionale e cercando di escludere una parte del consiglio comunale, e quindi una parte della società, è quasi oltraggioso, ancor di più rispetto a quanti quel male lo hanno sempre lottato quotidianamente e silenziosamente.
Piena solidarietà al Gruppo Consiliare Impegno e Trasparenza-PD, con invito a continuare nell’azione positiva e costruttiva, di contrasto ad una amministrazione che non sapendo distinguere il bene dal male, rischia di provocare la stessa ingiustizia che persegue la mafia. La mistificazione, la delegittimazione, il discredito e la violenza verbale sono armi utilizzate da malfattori e mafiosi, non da rappresentanti del popolo che intendono essere guardati come tali.

Avv. Fabio Mammoliti – tratto da fb