Nelle 22 pagine della relazione con cui la Corte dei Conti ha bocciato
il piano di riequilibrio finanziario presentato dal Comune di Locri un
corposo paragrafo è dedicato ai debiti fuori bilancio, per cui i magistrati contabili hanno rilevato «gravi criticità » sintetizzate in sei punti: «pagamento parziale di quelli antecedenti all’esercizio 2015 (non è quantificabile la parte rimanente per incompleta risposta da parte del Comune); pagamento parziale di quelli relativi agli esercizi 2015 e 2016 (restano ancora da pagare 433.745 euro per il 2015 e
436.618 euro per il 2016); assenza di accordi con i creditori per la maggior parte dei debiti fuori bilancio indicati nel piano di rientro; presenza di debiti fuori bilancio inseriti nel piano di riequilibrio ma non ancora riconosciuti, pertanto da finanziare (per un importo di euro 86.754); presenza di ulteriori debiti fuori bilancio da
riconoscere, successivi alla redazione del piano di riequilibrio; presenza di debiti derivanti da contenzioso conclusosi sfavorevolmente per il Comune, non quantificati». Per la Corte dei Conti «Il Comune non ha fornito i chiarimenti chiesti sulle incongruenze rilevate per i debiti riconosciuti nell’esercizio 2014». I giudici contabili hanno quindi chiesto all’Ente «Di comunicare se gli importi imputati agli esercizi 2015 e 2016 siano stati liquidati, specificando la somma pagata e eventualmente da pagare per ciascun debito, nonché se è stata convenuta con i creditori la rateizzazione. Il Comune – annota la CdC – ha semplicemente comunicato di aver effettuato pagamenti in relazione ai debiti fuori bilancio riconosciuti nell’esercizio 2015 e nell’esercizio 2016 in misura inferiore a quanto programmato, senza indicare nel dettaglio, come chiesto dalla Sezione, i pagamenti effettuati e da effettuare
per ciascun debito». Esaminando i dati complessivi delle entrate
correnti dell’esercizio 2016, comunicati dal Comune in sede istruttoria, «Le riscossioni totali delle entrate correnti, al 30 novembre 2016, ammontano a euro 4.04.657 su accertamenti
di euro 7.081.215, con una percentuale di riscossione del 57,10%.
La bassa riscossione delle entrate correnti si ripercuote sui pagamenti delle spese della medesima natura. Difatti, con riferimento alla spesa corrente, in base ai dati trasmessi dal Comune, da un lato si attesa la riduzione degli impegni negli esercizi 2014, 2015, 2016 pari rispettivamente a euro 10.228.00, 11.433.958,
7.993,732. Dall’altro si rilevano le gravi criticità in merito ai pagamenti effettuati, nonostante l’Ente abbia ricevuto le anticipazioni di liquidità previste. Nello specifico, i pagamenti
relativi alla spesa corrente non raggiungono, nel triennio in esame, il
50% dei rispettivi impegni. Ciò – si legge nella relazione – conferma la crisi di liquidità dell’Ente che non riesce a far fronte al pagamenti dei debiti nonostante l’anticipazione di liquidità. I residui di parte corrente iniziali totali risultano riscossi in misura pari al 18% nel 2014, 15% nel 2015 e 9,74% nel 2016. Sebbene la riscossione in conto residui presenta margini di miglioramento rispetto all’esercizio 2015, resta comunque bassa la realizzazione delle stesse (25,70% nel 2016 e 22,57% nel 2015). Con riferimento ai residui passivi la
capacità di smaltimento nel triennio resta bassa e risulta in peggioramento nell’esercizio 2016». La Corte dei Conti rileva inoltre «Il mancato rispetto della tempistica per la contrattazione integrativa in modo reiterato, che, invece, deve essere attivata necessariamente in anticipo rispetto all’inizio dell’esercizio finanziario di riferimento». Conclusione sulle società partecipate. «Al 31 dicembre 2015 non è stata effettuata la ricognizione dei crediti e debiti, né l’Ente ha fornito motivazioni sufficienti in merito a tale mancanza».

Ilario Bali

(Cronache delle Calabrie)