SIDERNO – Pietro Fuda ha mantenuto la promessa. Il sindaco di Siderno ha fatto ufficializzare con apposita delibera di giunta l’intenzione di avviare un’azione risarcitoria nei confronti della Commissione prefettizia che ha gestito il Comune dal 18 aprile 2013 al 31 maggio 2015 ovvero Francesco Tarricone , Eugenio Pitaro e Maria Cacciola. Unitamente ai tre ex commissari sarà chiamato in causa anche il Ministero dell’interno. Il sindaco di Siderno aveva palesato questa sua intenzione alcuni mesi addietro, nel corso di un incontro pubblico, evidenziando i danni economici che erano derivati per il Comune a seguito della dichiarazione del dissesto e di altre iniziative adottate dalla terna commissariale e,adesso, dalle parole è passato ai fatti . Nella delibera adottata dalla giunta si, finalizzata anche alla nomina del legale chiamato a difendere gli interessi del Comune di Siderno, si fa riferimento ai “danni economici di rilievo documentatamente sostenuti” che sarebbero derivati da “una gestione negligente e imprudente” della commissione straordinaria e nel contempo della “mancata attivazione , da parte del Ministero dell’ Interno, degli ordinari poteri di controllo del loro operato anche attraverso il comitato di sostegno e di monitoraggio dell’azione delle commissioni straordinarie, per come previsto dall’articolo 144 del testo Unico sugli Enti Locali”. L’azione del Comune di Siderno è stata già corroborata da un parere pro veritate emesso dal legale avv. Crescenzo Santuori a cui è stata affidata la pratica. Tra i principali addebiti mossi dal Comune alla Commissione straordinaria il fatto di aver “inutilmente” attivato uno strumento di indebitamento incompatibile con lo stato di dissesto facendo in questo modo lievitare gli interessi passivi sui mutui a carico del Comune e ignorando l’insieme degli atti contabili e le relazioni che evidenziavano già il precedente stato di pre-dissesto. Secondo l’accusa si sarebbe impedito un risparmio per le casse dell’Ente perchè si poteva procedere a transazioni sulle spettanze dei creditori con chiaro risparmio che poteva arrivare sino al 50% . Considerato che l’Amministrazione Comunale, ha ritenuto necessario, in considerazione della. Nella sostanza sarà contestata “una chiara responsabilità civile “ che viene contestato alla Commissione Straordinaria e al Ministero. che si sostanzia:” nell’aver inutilmente attivato uno strumento di indebitamento milionario del tutto incompatibilmente con la situazione di dissesto che sarebbe stato dichiarato dalla stessa Commissione Straordinaria; nell’aver ignorato l’insieme degli atti contabili e delle relazioni che già evidenziano lo stato di pre -dissesto e dunque generato, con il suo mutuo, un debito per interessi a carico del Comune di Siderno pari a 5.129.311,39 euro; nell’aver impedito un risparmio economicamente esponenziale tramite la c.d. modalità semplificata di liquidazione ex art. 258 TUEL (effettivamente poi deliberato dal Comune di Siderno, nell’attuale ordinaria composizione, con DGC n° 96 del 20.112015- per un debito complessivo di 17.606.111,49), consistente nella possibilità di “definire transattivamente le pretese dei relativi creditori, ivi compreso l’erario, anche periodicamente, offrendo il pagamento di una somma variabile tra il 40 ed il 0 per cento del debito, in relazione all’anzianità dello stesso, con rinuncia ad ogni altra pretesa””, dunque al 50% e non al 100% come invece imposto dalla commissione straordinaria; nel non aver verificato la consistenza, la fondatezza e l’origine dei crediti pagati con l’anticipazione di liquidità; in particolare, le pretese riferite al consumo idrico avanzate dalla Sorical SpA (Società Risorse Idriche regionale) per un importo di 3.264.165,00 euro e dalla stessa Regione Calabria per 1.764.226,18 euro. Tali somme corrisposte per intero solo pochi giorni prima della dichiarazione di dissesto sarebbero poi state abbattute del 50% a seguito di DGR n° 337 del 17.09.2015 per effetto dell’art. 258 TUEL”.

Aristide Bava

nella foto i tre commissari prefettizi