Svolta nell’inchiesta della procura di Alessandria. Giovanni Vincenti crolla dopo l’interrogatorio. Indagata la moglie.  Nell’esplosione morirono tre vigili del fuoco

di FEDERICA CRAVERO e CRISTINA PALAZZO
Ha confessato di aver fatto esplodere la sua cascina Giovanni Vincenti, 51 anni, fermato nella notte con l’accusa di aver provocato il crollo di Quargnento in cui sono morti tre vigili del fuoco. E ha detto di averlo fatto per riscuotere i soldi dell’assicurazione che aveva sul mutuo. Indagata a piede libero anche la moglie Antonella Patrucco. “Non volevo uccidere nessuno”, si è difeso Vincenti. Ma gli investigatori gli contestano in ogni caso non solo il disastro doloso ma anche l’omicidio plurimo volontario (così come le lesioni volontarie per i due pompieri e il carabiniere rimasti feriti). Il proprietario infatti non ha avvertito i soccorritori già sul posto per la prima debole esplosione:nella dépendance c’erano altre cinque bombole nell’edificio principale programmate per scoppiare all’una e trenta. Ci sarebbe stata mezz’ora di tempo per mettersi in salvo. “Non ho detto niente perché ero sconvolto”, ha detto. Ed è stata una strage.
Vincenti è crollato dopo sei ore di interrogatorio davanti ai carabinieri del comando provinciale di Alessandria e dei magistrati della procura, la pm Elisa Frus e il procuratore capo Enrico Cieri.
Repubblica