DAL PROGRAMMA ESCURSIONI 2025

I Sentieri dimenticati

Domenica 11 maggio

‘A mulattera di Paolini

1°) Raduno: ore 09:30 Crocefisso dello Zillastro

2°) Raduno: ore 10:00 Piani di Junco

Partenza escursione: ore 10:15

Come arrivare: Dal Crocefisso dello Zillastro seguire indicazioni Carmelia per Km 11

Un antico sentiero, percorso da mercanti, pastori, contadini e monaci si snodava sulle cime dei monti e fino agli anni 60 sui piani di Junco c’era un punto di scambio commerciale chiamato “u Barraccuni” ma anche chiamato “u pianu dei Paolini”. Si racconta che i Monaci Paolini a dorso di mulo salivano da Polsi verso i piani di Junco e dopo qualche breve sosta continuavano verso il pianoro di monte Fistocchio, dove si nota una grande quantità di massi e blocchi di rocce tagliate in forme varie e irregolari che confermerebbero l’esistenza, un tempo, di un abitato.

Un’escursione ad anello sui monti di Scido partendo dall’altopiano di Junco per immergerci in una natura rigogliosa tra cespugli, fiori di campo, dove la ginestra la fa da patrona, frutti di bosco, torrenti, valloni e finestre panoramiche sul golfo di Nicotera e la Piana di Gioia Tauro; non escludiamo possibili avvistamenti di caprioli!

 

Descrizione sentiero: Il sentiero parte dalla fontana detta “du barraccuni”; un fabbricato in abbandono, ma che in passato era stato la base per tutti quelli che si recavano in montagna per coltivare gli appezzamenti demaniali concessi in uso civico per effetto di una legge del 1806 sulle quotazioni.

Si prosegue per qualche km sulla strada asfalta, lungo i piani di Junco verso indicazione il Pilone del belvedere di Junco. Da qui si gode una delle più belle viste della nostra montagna: la Piana di Gioia Tauro, le Isole Eolie, si ritorna indietro per un centinaio di metri e ci immettiamo nella pineta messa a dimora di recente su un terreno privato della famiglia Greco.

Dopo circa 20 minuti immersi nella fitta pineta e costeggiando il vallone dopo qualche minuto siamo sulla strada asfaltata nei pressi di un piccolo ponticello dove riprendiamo il sentiero che sale e dopo un centinaio di metri ci immettiamo su una pista a destra attraverso le falde dei Santi Paolini, dopo 20 minuti si arriva al vallone della Presa.

Si sale costeggiando il vallone prevalentemente sulla destra, seppur sia necessario zig-zagare sul suo letto e dopo pochi minuti si raggiunge il vallone di Mastro Gianni, in cui la faggeta fa da padrona.

Ancora qualche minuto e siamo alla presa dell’acquedotto, a quota 1340 mt. Sistemata negli anni 50 sotto l’azione della sempre più pressante richiesta di acqua potabile da parte della popolazione di Scido.

Ci lasciamo la suddetta opera di presa alle spalle e, seguendo il corso d’acqua, aggirando dei grossi massi, dopo pochi minuti, attraversiamo il costone di Mastrangelo. Si procede e dopo un po’ si incrocia il sentiero del Brigante, si procede seguendo il sentiero e dopo 15 minuti siamo sulla strada asfaltata che sale per monte Fistocchio.

Proseguendo il sentiero e costeggiando monte Fistocchio dopo poco si arriva su una sterrata per il taglio della legna, e da qui si prosegue sulla sterrata che scende verso valle costeggiando il vallone profondo e dopo 10 minuti si arriva sulla strada asfaltata che ci porta al punto di partenza