Sono 11 le regioni classificate a rischio elevato di una trasmissione non controllata di SARSCoV-2 e 4 regioni Calabria (Rt 1,66), Emilia Romagna (1,6), Lombardia 2,01), Piemonte (1,99) più la provincia di Bolzano (Rt a 1,92) sono nello scenario 4.

Delle 11 regioni, 5 sono considerate a rischio alto a titolo precauzionale ma il dato non è attendibile perché la sorveglianza è insufficiente al momento della valutazione.
Altre 8 Regioni e Province autonome sono classificate a rischio moderato con una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese. Quelle a rischio alto sono l’Abruzzo, la Basilicata, la Calabria, la Liguria, la Lombardia, il Piemonte, la Puglia, la Sicilia, la Toscana, la Valle d’Aosta e il Veneto.
A lanciare l’allarme è l’Istituto superiore di Sanità.
Il che significa che sono a rischio di tenuta i servizi sanitari nel breve periodo. Si conferma pertanto una situazione “complessivamente e diffusamente molto grave sul territorio nazionale con rischio di criticità importanti a breve termine in numerose Regioni/Province Autonome italiane”. A ottobre l’indice di trasmissibilità Rt calcolato sui casi sintomatici è pari a 1,70.
“Siamo in una situazione compatibile con lo scenario 3 verso lo scenario 4”, ha spiegato il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, nel suo intervento sull’analisi della situazione epidemiologica di Covid-19 in Italia durante la conferenza stampa al ministero della Salute. Per “contrastare la curva, accanto ai provvedimenti presi – ancora Brusaferro – dobbiamo lavorare tutti noi per ridurre le aggregazioni”.
Se queste sono le previsioni, si profila, dunque, un nuovo lockdown?
Rtv