Dopo il netto calo di ieri, appena due casi di positività su 160 tamponi, oggi il numero dei contagi accertato nelle ultime ore dal laboratorio di microbiologia dell’ospedale “Pugliese” di Catanzaro è più alto: i nuovi casi positivi sono 10, 6 dal Catanzarese e 4 dal Vibonese, ed i tamponi analizzati nella notte sono stati 210. Dunque, un caso ogni 21 tamponi processati contro uno ogni 80 ieri. Il totale dei contagi è ora di 712, mentre coi quattro decessi di ieri le vittime, in Calabria, dall’inizio dell’epidemia sono 40.

Da ieri sera sono diventati 15 i comuni calabresi “chiusi” a causa dell’infezione: nella lista rossa è entrato infatti Oriolo, che va ad aggiungersi a Montebello Jonico, San Lucido, Cutro, Rogliano, Santo Stefano di Rogliano, Serra San Bruno, Bocchigliero, Melito Porto Salvo, Chiaravalle Centrale, Soverato, Cenadi, Vallefiorita, Torre di Ruggiero e Fabrizia. Ad Oriolo, secondo il dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria di Cosenza, si è verificata un’impennata dei casi e dunque bisogna rafforzare le misure di contenimento perché non si può escludere il rischio di ulteriori contagi. Tra le persone trovate positive, finora tre, ma si è in attesa dell’esito di altri dieci tamponi, c’è anche il sindaco, Simona Colotta, che è ricoverata in ospedale a Cosenza.

Per quanto riguarda la casa di riposo “Domus Aurea” di Chiaravalle, dove 73 persone fra anziani ricoverati e dipendenti della struttura sono risultati positivi, si è deciso di trasferire tutti coloro che hanno bisogno di essere ricoverati presso il Policlinico universitario di Catanzaro. Le polemiche proseguono, come pure lo scambio di accuse fra il dipartimento regionale tutela della salute e la società che gestisce due strutture il cui contratto dovrebbe ora essere sospeso. Verrà il tempo di accertare cosa non ha funzionato, se ci sono state responsabilità e chi deve farsene carico, ma ora è il momento di curare gli ammalati più gravi e mettere in sicurezza le persone positive e le loro famiglie.

Intanto, per contrastare la crisi economica che l’emergenza non farà altro che aggravare, ieri sera la giunta regionale ha adottato l’atto di indirizzo che dà il via ad alcune misure di aiuto alle imprese ed alla competitività del sistema produttivo calabrese. In sostanza, si tratta di un fondo di 150 milioni di euro subito disponibili per iniettare liquidità a favore di aziende e liberi professionisti colpiti dagli effetti dell’emergenza-coronavirus. Il fondo, denominato “Riparti Calabria”, prevede un sostegno che va dai 10 mila ai 400 mila euro a favore di piccole imprese, professionisti e partite Iva.

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