COMMENTO AL VANGELO XII DOMENICA ORDINARIA (A)

Più volte nella Bibbia risuona l’invito a NON AVERE PAURA. Gesù oggi ci dice: “Non temete, non abbiate paura!” Non possiamo non pensare alle parole di Giovanni Paolo II all’inizio del suo pontificato: “Non abbiate paura, spalancate le porte a Cristo!” Ma quali sono queste paure? L’esperienza della paura è la più diffusa e la più terribile, la più umana. Paura del futuro, dell’ignoto, paura degli altri, della solitudine, della malattia, della morte. La nostra vita deve fare i conti con la paura continuamente. L’uomo moderno è segnato dalla PAURA e dall’ANGOSCIA. L’ANSIA è la malattia del secolo.

Ma c’è un’altra paura: quella dei cristiani di oggi che non hanno il coraggio di TESTIMONIARE la propria fede. Abbiamo così un Cristianesimo pavido, impaurito, intimidito, quasi complessato. Un Cristianesimo che sembra sentirsi a disagio se deve annunciare Gesù, se non è suffragato dal consenso dell’opinione pubblica. Un Cristianesimo acquiescente, un po’ succube delle mode, del potere delle maggioranze. Gesù ci dice oggi: quello che ho detto a voi, la verità che vi ho affidato, predicatela sui tetti! Non abbiate paura della morte fisica, abbiate paura della morte eterna.

Il problema di oggi è dover annunciare la fede a gente DISTRATTA, così esclusivamente rivolta ai beni terreni da essere totalmente disinteressata ai beni trascendenti. Gli uomini di oggi vivono in una cultura atea e materialistica e la nostalgia di Dio, presente nel cuore umano, sembra sopita. Da questa situazione di indifferenza verso Dio, nasce la PAURA DI ANNUNCIARE IL VANGELO.

Non avere timore di testimoniare Dio davanti agli uomini. Sappi che se Dio è con te, neppure un capello del tuo capo andrà perduto.

Don Enzo Ruggiero