Rocco Commisso ha parlato ai microfoni di Sky Sport dal Viola Park, in occasione della cerimonia di inaugurazione del centro sportivo viola: “Per me è una grandissima emozione, non ero venuto in Italia per fare questa cosa ma poi il sindaco di Bagno a Ripoli mi ha detto che avremmo potuto fare il centro sportivo. Dovevamo spendere 60 milioni, è costato più del doppio ma ora vediamo il perché: abbiamo dodici campi e sono orgoglioso di poter fare allenare anche le donne, come succedeva alla Columbia University. Sono contentissimo, così come per la vittoria dei nostri ragazzi a Napoli, l’hanno fatto perché sapevano che avevamo da fare questa festa”.

Il presidente viola è tornato anche a parlare di obiettivi di squadra senza lanciare proclami però: “Ho detto sempre che ogni anno vorrei migliorare quello di prima. Mai parlato di campionati o Champions, ma sono sicuro che qui c’è una società che è tutta unita per un obiettivo, poi dove arriveremo non lo so“. Resta il nervo scoperto della stagione finita con la doppia sconfitta nelle finali di Coppa Italia e Conference League. Proprio l’Europa sembra il palcoscenico per riscattarsi e provare ad alzare un trofeo: “Vediamo, ci sono 176 squadre… Sono rimasto molto deluso per non aver vinto nessuna delle due finali, ora vedremo se sarà possibile vincere qualcosa”.

Nella conferenza stampa di presentazione Commisso ha ripercorso la genesi dell’ideazione del centro sportivo viola: “Ho detto già 4 anni fa che sono tornato in Italia per restituire quanto mi ha dato, mia moglie voleva che andassimo in una bella città e siamo a Firenze. Penso che questa struttura possa aiutare la Fiorentina e ogni giorno si ritrovano qui oltre 800 persone. Abbiamo messo oltre 420 milioni nella Fiorentina e voglio dire che sono contento di aver investito ed essere ancora qui. Li ho investiti perché li avevo…”. Dopo i ringraziamenti di rito per chi ha progettato e poi realizzato il centro sportivo Commisso ha lanciato un messaggio chiaro contro la burocrazia: “Non c’entrano solo le leggi, ma anche chi le applica. Infine dico che le cose in Italia possono essere fatte, spero questo possa essere un esempio. Fate investire chi ne ha voglia, l’Italia e il suo calcio hanno bisogno di nuovi stadi, ci sono i più vecchi d’Europa. Io avrei voluto, ma ormai è tardi, ho speso troppo qui. La burocrazia deve capire che si deve aiutare il calcio, la terza o quarta più grande industria d’Italia”. Infine quello ch sembra essere più un sogno che un augurio: “Credo e spero che qualcuno vedendo questo voglia venire alla Fiorentina e non alla Juventus“.

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