Non esistono più le bandiere del calcio di una volta, giocatori che passano la loro vita con un’unica maglia addosso e che provano nei confronti di quella casacca un vero e proprio amore. Nella mia vita ho avuto la fortuna di conoscere Fabio Scuteri autentico fuoriclasse nonché simbolo della propria squadra il Caulonia. Le regole sono semplici. Un giocatore a testa, che abbia militato dalla terza categoria fino alla serie A, poche righe per spiegare per quale motivo FABIO goda di un angolo nemmeno troppo nascosto nel labirinto dei nostri cuori. E, come sempre, nessuna pretesa di serietà. FABIO SCUTERI un giocatore tutto cuore. Palla ad uno dei migliori attacanti ancora in circolazione. È considerato uno dei decani dei giocatori dilettantistici. Sono tanti i giocatori di lusso per questa categoria. Per me però il valore aggiunto rimane FABIO. Si tratta di un giocatore che vive le partite con molto “trasporto”, talvolta anche eccessivo. Sente il gioco, vede bene il campo e tanto la porta. E’ dannatamente utile. Determinante. Ogni pallone che gli passa tra i piedi lo gioca per il compagno più libero, sa che qualcun’altro creerà qualcosa anche per lui. E’ ossessionato dal sudore, fai fatica a tenerlo. È sempre li, è incredibile aiuta tutti! Aiuta così tanto che se non giocasse a calcio sarebbe presidente della Caritas. Ha tanto talento, e poco fisico per essere un attaccante, ma il suo corpo si è sempre sacrificato per la squadra… ” Per vincere dovete passarci sopra. Lui la vede così”. I suoi compagni lo vedono così e giocano meglio, sono tranquilli. Ma a volte non basta. Tripudio al momento del gol. Tutti gli saltano sopra, ha fatto il gol della vittoria. Tutto normale per lui, è abituato ad essere invisibile. Si perchè il calcio è di chi ha talento tanto quanto di chi non ne ha. Questa è la storia vera di un ragazzo con un grande cuore, un compagno di squadra che spesso è stato invisibile ma che al Caulonia ha dato più di alti di chiunque altro. FABIO è il simbolo del calcio dilettantistico umile, educato, volenteroso, tecnicamente un grande, che avrebbe potuto certamente ambire a categorie più blasonate, importanti, ma per amore del suo paese ha scelto la maglia. Altri amici si sono ritirati perche forse fisicamente oramai “logorati” Fabio ancora si diverte giocando nell’ASD CAULONIA 2006 che milita nel campionato di Promozione Girone B. Caulonia arriva in questa categoria per meriti sportivi (nel campionato scorso), il che in questo periodo non è poco: anzi! A cinque giornate dalla fine e con quattro punti dalla tranquilla salvezza il Caulonia da matricola per questo torneo raggiungere la salvezza, equivale alla vittoria finale di categoria. Fabio è il capitano della squadra, e scusate se poco anche il cannoniere con 11 reti. Certo il suo ruolo e proprio quello di fare gol e fin qui nulla di strano. È da sempre il simbolo di una squadra, colui che tutti conoscono, anche le persone meno esperte di calcio in molti casi. Se adesso chiedessimo ad un tifoso “generico” chi è il leader della squadra del Caulonia egli saprebbe risponderti. Nell’attuale stagione la prima in Promozione per il Caulonia avere il capitano giocatore simbolo per giunta del proprio paese e anche capocannoniere non può che essere qualcosa di speciale. La guida carismatica in un team è fondamentale, in qualsiasi gioco di squadra esiste questa figura, e continuare a passare la fascia di braccio in braccio è un sintomo di confusione, oltre che di mancanza di personalità e di poca chiarezza nel progetto. Quali sono i principali motivi per cui non esistono più le suddette bandiere del calcio? Il motivo è principalmente uno: i soldi. Il mondo del calcio è un vero e proprio business. I giocatori, per quanto sostengano di essere affezionati alla maglia, alla città ed ai propri tifosi, non declinano più le offerte “faraoniche” (magari per queste categorie… ) provenienti da altri paesi o da altre società appartenenti allo stesso campionato, Fabio Scuteri è l’anomalia del calcio, perché Fabio ha rifiutato tutto questo. Al calcio attuale mancano queste figure, simboli dei club, punti di riferimento per qualsiasi tifoso, di ogni età. Altri giocatori sono interessati soltanto al loro stipendio, la società che li ingaggia è un aspetto di secondo ordine. Per Fabio no! Avendo partecipato da lontano a questa “mitica” salvezza ( manca poco….) ma gli scongiuri sono d’obbligo!! del “Mio Caulonia” l’augurio è che le future generazioni possano tornare a vedere nella loro squadra la bandiera calcistica più bella, più pulita, più sana, più volenterosa, più umile, che sembra ormai essere scomparsa, ma che a Caulonia si trova nel calciatore, ma soprattutto nell’ uomo di FABIO SCUTERI. I campionati già è difficile vincerli, ammazzarli è quasi impossibile. Antonio Chiera11072516_941394299238933_509931252_n