Il Tar manda i più piccoli a scuola e lascia a casa gli studenti delle superiori. Ci opporremo! Per noi, tutti a casa, in sicurezza e in DAD!! Fra poco vi aspetto in diretta”. Lo comunica tramite il proprio profilo facebook, Nino Spirlì, presidente facente funzioni della Calabria.
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Il Tribunale amministrativo regionale della Calabria ha sospeso l’efficacia dell’ordinanza con il presidente della Regione, Nino Spirlì, aveva provveduto a chiudere le scuole medie ed elementari fino al prossimo 15 gennaio. Il ricorso era stato presentato da alcuni genitori di Paola, rappresentati dall’avvocato Paolo Perrone, evidenziando che mancavano i presupposti per la chiusura della scuola primaria e secondaria di primo grado. Le tesi sono state accolte parzialmente da Tar che ha fissato la camera di consiglio per il 10 febbraio, riaprendo comunque le scuole sin da domani laddove previste le lezioni, oppure dalla giornata di lunedì. Gli effetti del provvedimento rimangono validi per le scuole superiori.
Secondo i giudici amministrativi del Tar di Catanzaro (presidente Giancarlo Pennetti), «il Governo, sul presupposto della sussistenza dei requisiti di necessità ed urgenza e di una valutazione attuale del rischio sanitario a livello nazionale, oltre a disciplinare l’attività didattica delle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado, garantisce il funzionamento della didattica in presenza per la scuola dell’infanzia, la primaria e per il primo anno della scuola media con la conseguenza che a fortiori in uno scenario quale quello attuale, giudicato nell’atto impugnato, tali istituzioni scolastiche comprese le classi di seconda e terza media possono effettuare didattica in presenza». I giudici hanno anche evidenziato che «non vede la scuola come luogo al cui interno esista un forte rischio di contagio», mentre nell’ordinanza regionale «sembra mancare non solo una valutazione orientata ad una selezione di porzioni di territorio regionale più interessate dall’incremento dei contagi anziché ad una chiusura uniforme della didattica in presenza, ma neppure sembra tenersi conto del fatto che le problematiche legate al trasporto scolastico, per le fasce di età riferite alle istituzioni scolastiche diverse dalle superiori, appaiono di minore entità e maggiormente gestibili rispetto a quelle della popolazione studentesca di età compresa fra i 14 e i 18 anni di età». Motivi che porteranno, dunque, alla riapertura delle scuole primarie e secondarie di primo grado, mentre rimane la didattica a distanza per le scuole superiori.
Il presidente Spirlì: “Ci opporremo subito”
«Il Tar manda i più piccoli a scuola e lascia a casa gli studenti delle superiori. Ci opporremo!». Lo scrive, su facebook, il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, commentando la decisione con cui il Tar Calabria ha sospeso oggi l’efficacia della sua ordinanza che disponeva la chiusura dee scuole medie ed elementari fino al prossimo 15 gennaio, con contestuale attivazione della didattica a distanza. «Per noi, tutti a casa, in sicurezza e in Dad», aggiunge poi Spirlì che preannuncia a breve una diretta facebook sulla vicenda.
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