Roma, 9 nov. (askanews) – Il caos sanità in Calabria, con le dimissioni da commissario ad acta dell’ex generale dei carabinieri Saverio Cotticelli dopo la bufera scatenata dalle sue dichiarazioni, e le polemiche che stanno investendo il suo successore Giuseppe Zuccatelli, rappresenta una “ulteriore ingiustizia” nei confronti dei cittadini di quella regione. Lo ha affermato ad Askanews il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri.Calabrese di Marina di Gioiosa Ionica, il leader della confederazione di via Lucullo è da sempre attento alle vicende della suo territorio. Ha confessato di star “vivendo male questa situazione perché è un’ulteriore ingiustizia nei confronti del popolo calabrese, che si è perfettamente adeguato alle norme previste dal Governo nel primo lockdown. E se nella prima fase c’è stato un numero basso di contagi è perché in Calabria, come in altri posti, si sono rispettate alla perfezione le norme previste dai Dpcm”.Bombardieri ha sottolineato che però “oggi la situazione è grave perché l’abbandono della sanità calabrese, che si è perpretato in tantissimi anni, trova una forma eclatante nel caos che si è creato in questi giorni. Ho sentito il viceministro Pierpaolo Sileri (Sanità, ndr) parlare di situazione di guerra. Non sono un esperto, sono un pacifista per natura, ma in una situazione di guerra non servono i generali. Non servono i comandanti, servono le truppe”.Il numero uno della Uil non ha lesinato critiche: “In Calabria, piuttosto che mandare i generali serviva mandare le truppe: infermieri, medici, tamponi, reagenti, strutture che in una situazione di emergenza fossero in grado di dare risposte alle preoccupazioni dei calabresi. In questi mesi, questo non è successo. A me interessa poco della responsabilità: se è del Governo, della Regione, della politica. Mi interessano i fatti concreti. Chi ha adesso la responsabilità di intervenire lo faccia e lo faccia subito. Dia una riposta ai cittadini calabresi sul mantenimento di un livello della sanità accettabile e da Paese civile. Questa è l’emergenza sulla quale bisogna intervenire. Quando si parla di una guerra io mi chiedo se insieme con la guerra ci siano i tribunali militari. E mi chiedo se mai sarà possibile in Calabria avere un responsabile di ciò che stiamo vedendo e che è sotto gli occhi di tutti”.Per quanto riguarda l’emergenza nazionale, Bombardieri è convinto che “prima o poi andrà rivisitato il titolo V della Costituzione e il rapporto tra Stato e Regioni per quanto riguarda la sanità e le pandemie. Una discussione su questo tema andrà sicuramente fatto. Però i livelli minimi essenziali, che noi abbiamo riscontrato in Calabria, non sono comparabili a nessuna parte d’Italia. E allora se ci sono responsabilità – ha concluso – qualcuno per favore le identifichi e le persegua”.

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