Migliaia di cittadini in Calabria pronti a scendere in strada per manifestare contro la decisione del governo di istituire la “zona rossa”. Non si placano le proteste e a Cosenza e Catanzaro i manifestanti hanno bloccato le vie principali delle città. Nel capoluogo silani sono stati tirati fuori slogan contro i politici regionali e nazionali, accusati di aver distrutto la sanità e l’economia calabrese. “Lo Stato, con questa zona rossa, ha certificato il suo fallimento, la colpa non è nostra, ma loro – dicono i cittadini scesi in piazza – . Scenderemo in piazza perché siamo stanchi, ora è il momento che i calabresi abbiano un’unica voce e pretendano una sanità pubblica vera, fuori dai commissariamenti, dai piani di rientro e dalle logiche delle lobby politiche e massomafiose”.

“Né Destra né Sinistra: Giustizia Sociale”, è il messaggio lanciato invece dai cittadini catanzaresi. “Per chi non c’è più.  Per chi combatte in prima linea ogni giorno.  Per la dignità del lavoro. Il disastro di Cotticelli non può e non deve essere il salvacondotto di una intera classe dirigente che ha distrutto la nostra sanità e che oggi ci sta mettendo gravemente in pericolo”, scrive il comitato organizzatore della manifestazione. E il loro appello è stato raccolto da circa un migliaio di persone, che hanno partecipato al corteo. Artigiani, commercianti e ristoratori si sono recati davanti alla Prefettura del capoluogo esponendo cartelli e striscioni contro la politica e sollecitando misure per sopperire alla mancanza di incassi. Tra coloro che sono scesi in strada anche Simona, una commerciante che ha chiuso il proprio negozio di intimo dopo il lockdown del marzo scorso. “Gli aiuti – spiega – sono stati minimi e avendo degli arretrati ho dovuto chiudere. Non me la sono sentita di chiedere un prestito a causa dell’incertezza sul futuro”. Accanto a lei la titolare di un ristorante pizzeria su Corso Mazzini, la strada principale del centro di Catanzaro. Dopo i primi giorni di zona rossa ha deciso di chiudere in attesa di vedere cosa succede. “Gli incassi – dice Santina – erano esigui e non sufficienti per fare fronte alle spese. Nei giorni di apertura ho incassato un centinaio di euro al giorno contro una media di 7-800. Così non si può andare avanti”. Nel corso della manifestazione – cui hanno partecipato anche gruppetti di estrema destra ed estrema sinistra – pesanti critiche sono state lanciate al mondo politico per lo stato della sanità in Calabria e per le ultime vicende, con l’avvicendamento del commissario regionale al settore Saverio Cotticelli con Giuseppe Zuccatelli. La manifestazione è stata seguita dalle forze dell’ordine ma si è svolta in maniera tranquilla e senza incidenti.

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