R. e P.

Il “parco dei diritti”. Una definizione che è riecheggiata con insistenza in questi giorni e che si riferisce all’inaugurazione di un’area verde riqualifica al centro di Bovalino, che l’Amministrazione comunale ha voluto intitolare “Parco dei diritti dei bambini”. Interveniamo su questa vicenda non in merito alla bontà dell’idea, peraltro già all’attenzione della precedente Amministrazione nella persona  dell’allora Assessore Pino Ferrò, che aveva fortemente voluto che si intervenisse con un’azione di riqualificazione di quell’area degradata. La nostra attenzione è invece sui lavori eseguiti, che dovevano rendere quell’area pienamente accessibile e fruibile per tutti i bambini, ancor più perché è un’area che vuole salvaguardarne i diritti.

Il diritto all’uguaglianza è tra i principali da tutelare, perché i bambini non devono essere discriminati per il colore della pelle, per la lingua, per la religione, per il sesso, per le condizioni economiche o di salute. Alla luce di ciò è naturale chiedersi se un’area verde che vuole essere davvero “inclusiva”, a differenza delle altre, possieda le caratteristiche che la rendano tale. Se nella progettazione e nell’esecuzione dei lavori siano state previste le caratteristiche peculiari della stessa, dalla pavimentazione antitrauma per i bimbi in carrozzina all’abbattimento delle barriere architettoniche, agli ingressi agevoli e accessibili anche per i bambini ipovedenti, attraverso le strisce pedotattili che consentano di farli muovere nel parco in autonomia e sicurezza. Perché il  “parco dei diritti dei bambini”, non un comune parco, non può essere solo una semplice “enunciazione”, ma deve essere davvero inclusivo per bimbi che possono correre, che usano la carrozzina, per i bambini ipovedenti o con disabilità motoria lieve. Così come per i nonni che accompagnano i nipotini e che hanno il diritto di sedersi su una panchina per riposarsi e osservarli giocare. Oppure per le famiglie, con la previsione di parcheggio riservato ai disabili nelle immediate vicinanze del parco, per renderlo facilmente raggiungibile.

 

Non ci è sembrato per nulla fuori luogo il richiamo del Presidente dell’Associazione Adda Vito Crea al rispetto dei diritti dei bambini disabili. Con il suo intervento ha evidenziato le difficoltà di accessibilità e fruibilità dell’area verde, viste le finalità del parco descritte in modo puntuale dalla Garante per l’infanzia. È compito di chi amministra essere attento alle problematiche di chi vive quotidianamente i disagi della disabilità, con una progettazione adeguata, avvicinandosi alle loro necessità con comprensione e non allontanandole con fastidio.

 

Il Capogruppo Consiliare “Nuova Calabria”

Comune di Bovalino (RC)

Dr.ssa M. Alessandra Polimeno