Nelle prime ore di giorno 10 gennaio nell’ambito dell’operazione denominata “Wild Life” i Carabinieri del Nucleo Operativo Antibracconaggio del Comando Unità Tutela Forestale Ambientale e Agroalimentare Carabinieri e del Gruppo Carabinieri Forestale di Reggio Calabria, con il supporto dei Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, hanno proceduto all’esecuzione di nove decreti di perquisizione, disposti dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, nei confronti di dieci persone indagate per il delitto di associazione a delinquere finalizzata alla cessione di esemplari appartenenti all’avifauna selvatica protetta a terzi.

Nel corso delle operazioni sono stati rinvenuti circa 2000 esemplari vivi di avifauna protetta per lo più custoditi in appartamenti e vecchi casali abbandonati. Tali esemplari, appartenenti alle specie protette e particolarmente protette dalla legislazione nazionale e internazionale di verzellino (serinus serinus), cardellino (carduelis carduelis), verdone (chloris chloris), fanello (carduelis cannabina), sono stati prontamente liberati e restituiti al loro habitat naturale perché ritenuti idonei al volo. Ulteriori 90 esemplari di passeriformi purtroppo sono stati rinvenuti morti.

Sono stati, inoltre, posti sotto sequestro numerosi mezzi proibiti (individuati dalla legge n. 157 del 1992 sulla protezione della fauna selvatica omeoterma) utilizzati per la cattura, tra i quali le reti utilizzate per l’uccellagione,  richiami elettromagnetici e centinaia di gabbie utilizzati per la custodia dei passeriformi. Tutto il materiale sequestrato è a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente per le determinazioni di competenza.

CHI SONO I CARABINIERI FORESTALE

L’istituzione del Comando Unità per la Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare dei Carabinieri è stata celebrata il 26 ottobre dello scorso 2016, alla presenza del ministro delle politiche agricole Maurizio Martina e del Comandante generale dell’Arma Tullio Del Sette. A capo della nuova unità c’è il generale di corpo d’armata Antonio Ricciardi, vice comandante dell’Arma, che, nel corso della stessa cerimonia, ha ceduto il comando delle unità mobili e specializzate carabinieri “Palidoro” al generale di corpo d’armata Vincenzo Coppola.

Il nuovo comando, che per il modello organizzativo e operativo di presidio del territorio dell’Arma dei Carabinieri garantisce il più alto livello di potenziamento della tutela agroambientale, sviluppa le capacità dell’Italia di preservare e difendere il suo patrimonio paesaggistico, ambientale e agroalimentare con l’apporto di circa 7mila uomini specializzati impiegati sul campo.

Nel corso degli anni proprio i carabinieri hanno acquisito competenze specifiche anche in questo campo con Nuclei specializzati come i Nac (Nucleo Antifrodi Carabinieri) e Noe (Nucleo operativo ecologico), oltre all’attività dei Nas (Nucleo anti sofisticazioni).

Viene potenziato il livello di presidio del territorio attraverso il rafforzamento dell’attuale assetto con la cooperazione della capillare rete di strutture dell’Arma, delle sue capacità investigative e delle sue proiezioni internazionali per le attività preventive e repressive.

Nel nuovo comando viene assicurata la specializzazione attraverso l’impiego del personale del Corpo forestale dello Stato e anche i nuovi immessi verranno specificamente formati, così da garantire un alto livello professionale nelle materie attinenti alla tutela forestale, ambientale e agroalimentare. Il personale mantiene le competenze possedute e viene impiegato nell’attuale sede di lavoro e incarico ricoperto, venendo assorbito nei ruoli del personale dell’Arma. Anche le progressioni di carriera vengono salvaguardate rispettando i criteri attualmente esistenti. La riorganizzazione prevede poi il trasferimento di 750 agenti ad altre forze di polizia o amministrazioni, in particolare il reparto anti incendi confluirà nei Vigili del Fuoco.

Con la riorganizzazione del Corpo forestale dello Stato e le altre misure contenute nel decreto legislativo vengono efficientati i costi di gestione e si potranno generare risparmi. Il nuovo Comando è posto alle dipendenze funzionali del Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali a conferma dello stretto collegamento del comparto di specialità con le competenze, le tematiche e gli obiettivi del ministero.

tratta da ilpaese.info