AOSTA -Oltre ai nomi già anticipati questa mattina sono emersi anche quelli di Marco Di Donato in qualità di capo del “sodalizio locale”, mentre Bruno Nirta e Antonio “Tonino” Raso, titolare del ristorante pizzeria “La Rotonda” di Viale Partigiani, erano i promotori e gli organizzatori di un’attività “associativa di tipo mafioso”.

Sono 16 le persone indagate nell’ambito dell’operazione anti ‘ndrangheta “GEENNA” condotta dai Carabinieri del Gruppo Aosta e del Raggruppamento Operativo Speciale, e nei confronti dei quali il gip di Torino – su richiesta della Dda – ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare. Quindici sono finiti in carcere, una ai domiciliari. Le accuse sono tante e ovviamente diverse per ogni indagato (a breve aggiorneremo l’articolo con tutti  i capi d’accusa per ogni indagato, ndr): dall’associazione di tipo mafioso e concorso esterno nella stessa all’estorsione tentata e consumata, dal tentato scambio elettorale politico-mafioso al traffico illecito di droga, fino alla detenzione e ricettazione di armi e al favoreggiamento personale.

Oltre ai nomi già anticipati questa mattina, dei consiglieri regionali Marco Sorbara, dell’assessore del comune di Aosta, Nicola Prettico, e l’assessore alle Finanze del Comune di Saint-Pierre, Monica Carcea, dalla conferenza stampa organizzata dalla Procura della Repubblica sono emersi anche quelli di Marco Di Donato in qualità di capo del “sodalizio locale”, mentre Bruno Nirta e Antonio “Tonino” Raso, titolare del ristorante pizzeria “La Rotonda” di Viale Partigiani, erano i promotori e gli organizzatori di un’attività “associativa di tipo mafioso”.

In particolare si trattava dell’“affidamento stabile del politico (nel caso Sorbara, Prettico e Carcea, ndr) al sodalizio, che ha contribuito alla sua elezione: in cambio c’è la disponibilità del politico a fungere da referente del sodalizio”, ha spiegato questa mattina l’accusa. Tra gli altri indagati, Roberto Alex Di Donato, Francesco Mammoliti e anche un noto avvocato penalista torinese, Carlo Maria Romeo.

Fonte: Massimilano Riccio – www.aostasera.it