Aristide Bava
SIDERNO- Ci siamo. Cinque candidati a sindaco, 11 liste e 170 candidati al consiglio comunale. La città, dopo più di tre anni di commissariamento si prepara a guardare avanti per dotarsi, finalmente, di una gestione eletta democraticamente. Inutile aggiungere che queste elezioni del 3 e 4 ottobre sono molto attese. Siderno, per tutta una serie di motivi, negli ultimi anni non ha vissuto un bel periodo della sua storia ed ha finito, poco alla volta, per perdere il suo ruolo di città “guida” della provincia reggina. Un ruolo che i sidernesi che amano la loro città – e sono tanti – vogliono riconquistare perchè, piaccia o non piaccia, Siderno rimane Siderno e, anche se le difficoltà sono enormi, ha un potenziale umano di grande spessore che riesce a far fronte ad ogni avversità. Non è solo un problema politico, è una forza che viene da lontano legata alla capacità dei suoi figli che, soprattutto quando fanno “quadrato”, riescono a superare ogni difficoltà.
Anche per questo Siderno è stata la capitale dell’imprenditoria, la capitale della cultura e finanche la capitale della politica, quando la politica si viveva nelle sezioni dei partiti e quando a fare la politica erano personaggi che, poi, hanno contribuito a fare la storia di Siderno. Una storia macchiata, negli ultimi dieci anni, da vicende negative che certamente non hanno contribuito a farla crescere per come questa città avrebbe meritato e che, anzi, hanno provocato danni enormi anche dal punto di vista economico e sociale. Adesso, finalmente, nell’aria circola un gran voglia di farle riprendere una strada positiva. Le elezioni probabilmente non saranno il toccasana perchè la strada è tutta in salita e le divisioni ancora esistenti in seno alla politica locale non promettono nulla di buono, ma come contraltare c’è la voglia dei cittadini e delle associazioni che sono pronte ad affiancare la nuova classe dirigente per dare il via a quella “operazione rilancio” che tutti auspicano. L’importanza di queste elezioni è, dunque, enorme, indipendentemente da chi, o coloro, che usciranno vincitori dalla competizione elettorale. I cittadini di Siderno, probabilmente, in questo momento, avrebbero voluto maggiore coesione politica e maggiore unità, ma tant’è… I giochi sono fatti. La democrazia è questa. Adesso bisogna scegliere e sperare nella ripresa del dialogo che è mancato tra la “città” e l’apparato amministrativo. Tutti gli aspiranti sindaci parlano di cambiamento e di rilancio. A loro il compito, sia se dalla maggioranza, sia se dall’opposizione di contribuire -assieme ai cittadini- a tracciare la strada giusta per ridare alla città il ruolo che le compete. Sul piano politico più pratico è giusto sottolineare che i componenti della ex maggioranza che ha supportato Pietro Fuda alle ultima amministrative sono rimasti fuori dall’agone politico e neppure le voci che volevano alcuni di loro candidati con la coalizione di Maria Teresa Fragomeni sono risultate attendibili. Fuori sono rimasti anche i due leader rispettivamente di Forza Italia e di Fratelli d’ Italia vale a dire Pietro Sgarlato, che in passato ha ricoperto anche il ruolo di vicesindaco e Giuseppe Caruso, già candidato a sindaco e consigliere comunale ( poi subito dimessosi) che hanno preferito “saltare il turno” dopo una non positiva esperienza nella fase iniziale della nascita del movimento InpiediperSiderno che, poi, col passare del tempo si è disgregato e non è in lizza in queste elezioni. Dalle ceneri di InPiediperSiderno è nata nell’ultima ora la lista “Siderno 2030 Archinà Sindaco”, con candidato a sindaco lo stesso Stefano Archinà che avrebbe dovuto guidare anche la precedente coalizione. Adesso che i giochi sono fatti c’è l’attesa del voto. Un voto per dare un futuro ad una città che vuole risorgere.