VAUGHAN – Ha fatto gol, si è inginocchiato, si è fatto il segno della croce e ha alzato le mani al cielo. Si può riassumere in questi quattro gesti il dolore di Stefano Voci per la perdita della mamma Maria, rimasta uccisa nella sparatoria al Moka Espresso di Vaughan due settimane fa. Quello che però va oltre la nostra comprensione è la grinta e la determinazione di questo ragazzo ventenne che appena dopo i funerali ha avuto la forza di mettersi le scarpette con i tacchetti, giocare per onorare forse la persona più importante della sua vita e segnare la bellezza di quattro gol. Stefano gioca per i Woodbridge Strikers Under 21 nella Central/South Region della Ontario Soccer League. Quel martedì a farne le spese è stato il Waterloo Soccer Club. «Stefano è uno dei giovani più forti della nostra squadra – afferma l’allenatore dei Woodbridge Strikers Anthony Martelli – Ma quella partita sembrava davvero che qualcosa fosse scattato in lui. È stato davvero molto emozionante vederlo segnare così tanti gol e giocare con così tanta grinta e passione». Oggi potrebbe esserci il bis visto che gli Strikers dovranno giocare una partita importantissima contro il Markham Soccer Club al Vaughan Grove 2 alle 9 di sera. «Sarà una partita per onorare Maria» – continua Martelli che invita la comunità a stringersi intorno alla famiglia Voci ancora scossa per questa morte senza senso. Maria lavorava al Moka Espresso e quella mattina come tutte aveva aperto il locale. Mai avrebbe potuto immaginare che un sicario potesse entrare e fare fuoco e allontanarla dai suoi tre figli per sempre. Assieme a lei anche un altro innocente, di nome Christopher DeSimone, ha perso la vita in quella che sembra essere un regolamento di conti inspiegabilmente finito male e costato la vita a due estranei. «Era una donna fantastica e una madre meravigliosa – continua Martelli – La conoscevo bene e veniva spesso a vedere le partite di suo figlio insieme con il marito Nicola». Finito il funerale, Stefano non ha avuto esitazioni e ha chiesto al suo mister di giocare. «Mi ha chiamato dicendomi di voler giocare e gli ho risposto che avrei valutato il giorno seguente – ha raccontato il mister – Poi è venuto da me e mi ha ribadito la sua decisione. Prima della partita – ha continuato – nel mio discorso ho sottolineato la sua forza e il suo coraggio e ho chiesto alla squadra di essergli vicino. E tutti hanno seguito le mie raccomandazioni». In campo non c’è stata mai partita. Quattro a zero con Stefano che segnava a raffica e a ogni gol ripeteva sempre lo stesso gesto. «È stato un’ispirazione per tutti: si inginocchiava, si faceva il segno della croce e alzava le mani al cielo per onorare sua madre – ha detto – È stato davvero un gesto molto toccante e commovente». La squadra si è stretta attorno al suo compagno: i compagni e il mister hanno deciso di dedicare il resto della stagione a Maria e hanno addirittura inciso le sue iniziali “M-V” sulle loro divise da gioco. Oggi Stefano sarà di nuovo in campo per onorare sua mamma Maria. E anche oggi se segnerà c’è da scommettere che ripeterà gli stessi gesti di martedì scorso. «Nessuno riesce a spiegarsi cosa sia successo – ha aggiunto Martelli – Il ragazzo non trova risposta e si chiede anche perché a questo punto non è ancora stato trovato un colpevole». Quello che si sa è che Maria Voci, come il 24enne Christopher DeSimone si sono trovati al posto sbagliato al momento sbagliato. Anche gli investigatori non hanno voluto dire chi fosse l’obiettivo del killer anche se ormai appare chiaro che nessuna delle due vittime avesse legami con l’assassino. Per questo motivo le indagini sul caso proseguono. La caccia all’uomo continua anche se finora non ha portato ad alcun risultato. Il killer di Christopher DeSimone e di Maria Voci continua ad andare in giro liberamente e i tentativi di identificarlo finora non sono andati a buon fine. La polizia per ben due volte ha diffuso delle immagini del sospettato, un uomo di colore alto circa un metro e ottanta che indossava una felpa grigia e un cappellino il giorno prima dell’omicidio mentre quel mercoledì aveva indosso una felpa bianca con un cappuccio utilizzato per coprire il viso. La Nissan Versa è stata invece ritrovata giovedì scorso. L’auto targata BVLW 273 è stata ritrovata in un parcheggio al 67 Westmore Drive a Etobicoke. Gli investigatori hanno detto che è stata rubata nella città di Greater Napanee a 40 chilometri a ovest di Kingston. Chiunque avesse delle informazioni può chiamare la squadra omicidi della York Regional Police al 1-866-876-5423 ext 2411 o inviare una email al seguente indirizzo homicide@yrp.ca, o chiamare il Crime Stoppers in forma anonima all’1-800-222-TIPS o lasciare una segnalazione al sito www.1800222tips.com o inviare a Crimes (274637) iniziando il messaggio con la parola YORK.

mario cagnetta http://www.corriere.com/

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