“Siamo molto preoccupati dal fatto che anche la prossima settimana ci sarà un nuovo taglio delle dosi del vaccino Pfizer. Dal 25 gennaio non si tornerà in regola”. Lo sottolinea Luigi Icardi, coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e assessore alla Salute della Regione Piemonte, ospite di ‘Che giorno è’ su Rai Radio 1. “Siamo tutti d’accordo, Governo e Regioni, sulle misure legali per gli inadempimenti contrattuali di Pfizer”, prosegue.
In secondo luogo, prosegue, “si deve valutare, anche alla luce dell’accantonamento del 30% chiesto dalla gestione commissariale per garantire la seconda somministrazione, anche un meccanismo di solidarietà tra le Regioni che proprio in base ai numeri consenta possa essere garantita la seconda dose a tutti, dove non ci siano Regioni che restino indietro, perché è importantissimo che non si vanifichi di fatto l’effetto della prima. Quindi in tempi rapidi questi due meccanismi di perequazione vanno applicati. Siamo tutti d’accordo”, chiosa Icardi.
“Qualunque modalità organizzativa non trova ostacoli. L’importante è che i criteri siano di correttezza e di omogeneità sul territorio – dice ancora l’assessore sull’ipotesi del governatore del Veneto Zaia di prevedere la distribuzione a livello nazionale della seconda dose di vaccino anti-Covid. – Tutti gli italiani sono uguali, dobbiamo garantire a tutti, a ogni Regione, evitando delle sciagurate competizioni, la possibilità di avere in modo omogeneo e costante la vaccinazione”.
Sul criterio del Pil regionale, invece, “non saprei cosa dire. Credo che la salute non possa essere correlata alla capacità di produrre reddito – sottolinea – Il diritto sancito dalla nostra Costituzione dice altre cose. Non credo sia un criterio da applicare a qualunque tipo di attività sanitaria”.
“Verranno adottate, e c’è l’accordo completo tra Governo e Regioni, delle misure anche legali per gli inadempimenti contrattuali” da parte di Pfizer afferma ancora Icardi. “E chiediamo all’Unione europea, che è sostanzialmente il contraente, di farsi parte dirigente a nome nostro, ma noi crediamo anche degli altri Paesi che hanno subito i tagli, con la ditta. Perché non si può procedere in questo modo”.
“Anche la settimana successiva è previsto un taglio – afferma Icardi – un’altra brutta notizia. Quindi, contrariamente a quello che ci avevano detto che la settimana dopo avrebbero recuperato, ci sarà un ulteriore taglio. E questo preoccupa molto”, commenta confermando che “dal 25 gennaio non tornerà tutto in regola”.