Un viaggio in Lombardia e in Calabria “per cercare di capire le ragioni strutturali che in Italia ci hanno impedito di muoverci velocemente, da maggio a ottobre, nel contrasto alla seconda ondata della pandemia, rivelatasi molto più pericolosa della prima. Indaghiamo su un modello di sanità, rivelatosi fallimentare, che in modo diffuso, ma soprattutto in Lombardia, destina grandissima parte delle risorse, del business e del consenso politico agli ospedali, trascurando la medicina del territorio e la prevenzione. Iacona si occuperà anche della vicenda dell’ex ospedale di Siderno e della mancata trasformazione in  Casa della salute .

Per cambiare serve una rivoluzione copernicana”. Lo dice Riccardo Iacona all’ANSA parlando dell’inchiesta dal titolo ‘C’era una volta la sanità pubblica’ dalla quale parte il nuovo ciclo in otto puntate di Presadiretta da stasera in onda alle 21.20 Rai3.

“Se c’è una cosa che ci insegna questa pandemia – aggiunge il giornalista, conduttore del programma e suo autore insieme a Cristina De Ritis, in una squadra che comprende, fra gli altri, Giulia Bosetti, Lisa Iotti, Raffaella Pusceddu, Daniela Cipolloni, Teresa Paoli, Francesca Nava, Elena Stramentinoli, Luigi Mastropaolo, Raffaele Manco, Andrea Vignali – è che non esiste cura della salute pubblica senza i dipartimenti di prevenzione. Non solo per curare il covid, ma anche per tutte le altre malattie”.

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