Ennesima tragedia nel Mediterraneo. Quaranta migranti subsahariani, tra cui alcuni neonati, hanno perso la vita dopo che la loro imbarcazione si è capovolta al largo della costa di Salakta, nel governatorato di Mahdia, in Tunisia.

La notizia è stata diffusa dalla radio locale Mosaique FM, che cita Walid Chatrbi, portavoce del tribunale di Mahdia. Secondo le prime informazioni, altri 30 migranti sono stati tratti in salvo grazie all’intervento tempestivo delle unità della guardia costiera tunisina, impegnate in complesse operazioni di soccorso.

Le vittime, originarie dell’Africa subsahariana, viaggiavano su una piccola imbarcazione diretta probabilmente verso le coste italiane, in una traversata che ancora una volta si è trasformata in una corsa disperata verso la morte.

La Procura della Repubblica di Mahdia ha già aperto un’indagine per chiarire le cause del naufragio e individuare eventuali responsabilità legate all’organizzazione del viaggio.

Un nuovo dramma che riporta al centro dell’attenzione la questione delle rotte migratorie nel Mediterraneo centrale, tra le più pericolose al mondo, e il bisogno urgente di interventi coordinati e politiche di prevenzione per evitare che il mare continui a inghiottire vite innocenti in cerca di un futuro migliore.

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