La polizia di Busto Arsizio ha eseguito questa mattina sette provvedimenti di cattura richiesti dalla Procura distrettuale antimafia di Milano nell’ambito di un’inchiesta sul traffico internazionale di droga. I sette uomini in arresto farebbero parte di un’associazione criminale dedita alla “distribuzione di ingenti quantitativi di cocaina”. Al vertice della banda ci sarebbe un latitante di origini calabresi, con base a Busto Arsizio. Per lo smercio, sembra che l’uomo potesse contare anche su complici addetti allo scarico merci all’aeroporto di Malpensa per far arrivare in Italia, direttamente dal Sudamerica, le partite di droga. Oltre alla Lombardia il traffico interessava anche la Sardegna, dove il capo aveva un proprio referente.

Fiumi di droga nella frutta. Cocaina nascosta in cesti di ananas provenienti da Santo Domingo, sofisticati software per i cellulari e prestanome con auto modificate. Questi gli accorgimenti utilizzati dal gruppo di trafficanti di cocaina arrestati dalla Polizia. In diversi blitz, gli agenti hanno sequestrato loro 45 chili di droga. A quanto emerso la banda chiamava le partite di droga «pali», «puntini», «metri cavi» durante ogni conversazione. I loro cellulari, per non essere intercettati, erano dotati di software in grado di criptare il segnale e cancellare da remoto gli sms. Le auto usate per spostare la droga erano intestate a terze persone e con appositi scomparti per nascondere la droga. Il tutto inutilmente. Nel luglio del 2006 la Polizia ha arrestato un 30 enne di Busto Arsizio con mezzo kg di cocaina, appena ritirata a Milano dalle mani uno dei gestori dell’organizzazione. A settembre un ignaro commerciante di frutta tropicale ha scoperto 2 kg di coca tra gli ananas appena scaricati nel suo magazzino di Padova. Si trattava della rimanente parte di un carico da 7 quintali sfuggiti agli addetti dello scarico merci dell’aeroporto di Malpensa, complici dei pusher. A novembre sono finiti in manette un 26 enne di Lazzate (Monza) e un 59 anni di Magnago ( Milano), mentre nel parcheggio di un centro commerciale di Saronno (Varese) si stavano passando 2 kg di polvere bianca, su indicazione di due trafficanti.

I nomi. Stando all’inchiesta, i vertici del gruppo erano Mario Palamara, 49 enne di Melito Porto Salvo (Reggio Calabria) latitante dal 2015 con casa a Barlassina (Monza) e Salvatore Antonino Costantino, 53 enne di Milano originario di Nicotera (Vibo Valentia). Palamara, in stretto contatto con trafficanti sudamericani nonostante la latitanza, avrebbe fatto arrivare nel nostro Paese svariati chilogrammi di polvere bianca che avrebbe gestito con Costantino. A reperire la clientela ci avrebbe pensato Francesco Ceravolo, 64 enne di Montebello Ionico (Reggio Calabria) residente a Busto Arsizio. Della droga stipata nell’area cargo dell’aeroporto si sarebbero occupati Raffaele Cirillo, 48 anni e Angelo Grilli, 51 enne, tutti e due di Lonate Pozzolo (Varese), rispettivamente ex dipendente di una cooperativa scarico merci il promo tuttora dipendente il secondo. Sempre loro avrebbero consegnato la cocaina nelle mani di altri complici fuori dallo scalo.

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