Continua la querelle tra il sindaco di Stilo, Giancarlo Miriello, e la presidente del Consiglio, Romina Leotta. L’ultima stoccata era stata del sindaco che, tra l’altro, aveva dichiarato il suo desiderio di proporre la sfiducia della presidente. Questa la risposta della Leotta <<Intanto, nessun commento alle dichiarazioni del sindaco Miriello che usa sempre due argomenti, l’assenza della consigliera Leotta  e la verifica da parte della Commissione d’accesso, per distogliere l’attenzione  dai problemi che si ripercuotono sulla collettività. Intendo soffermarmi sul perché ho espresso un voto contrario al bilancio di previsione dove mai sono stata convocata per discuterlo con gli altri. Due i motivi: uno politico e l’altro tecnico. Il primo perché il bilancio di previsione è un punto nodale dell’azione amministrativa, un momento in cui ci si dà degli obiettivi cercando di tradurli in numeri. Si stabiliscono delle priorità. Il secondo motivo, di cui i cittadini devono sapere, perché è stato inserito un debito fuori bilancio di oltre 55.000,00 euro. Debito che è frutto di un danno erariale in quanto è stato generato dal comportamento omissivo di un dipendente comunale. Orbene, la mancata notifica dell’atto in questione ha fatto sì che il debito andasse prescritto e che l’Agenzia delle Entrate si rivalesse sul Comune di Stilo per l’intero importo dovuto dal privato più gli interessi. Considerato che a carico del dipendente è stato avviato un procedimento disciplinare, il debito intimato dall’Agenzia delle Entrate, portato in Consiglio come debito fuori bilancio, dopo tante discussioni contraddittorie (fino alla proposta del capogruppo di maggioranza di soprassedere e di dare incarico ad un legale per opporsi all’agenzia delle Entrate, proposta affossata dal parere negativo del segretario comunale e di conseguenza rigettata dalla nuova maggioranza) alla fine è stato approvato con riserva di rivalsa da parte del Comune e, quindi, di trasmettere gli atti al Procuratore Regionale della Corte dei Conti per l’accertamento delle responsabilità. Sono convinta che tale debito non può gravare sui cittadini. Tale somma deve tradursi in numeri con una sorta di partita di giro che chiaramente indichi la responsabilità indiretta del Comune, dunque, in previsione, da qualche parte deve esplicitarsi che contiamo di recuperare questa somma rivalendoci su chi ha causato il danno. Invece no, cari cittadini, siamo stati anche costretti, per chiudere il bilancio, ad aumentare la TARI. La mia decisione di costituire un gruppo autonomo in seno al Consiglio, non è dovuta alla mancata approvazione della costituzione di un comitato di controllo per il palio di Ribusa. Ribadisco la mia libertà di espressione e non è nel mio stile bacchettare e imporre niente anche perché non ho i numeri per farlo.Sono stanca – continua Leotta – di essere invitata a dimettermi ogni qualvolta che intervengo a difesa degli interessi del Comune, invece di ricevere rispetto al pari degli altri.Questa non è una lotta tra la presidente del Consiglio comunale e il Sindaco. Invito, perciò, i cittadini a schierarsi dalla parte di Stilo e a partecipare di più all’attività amministrativa.Desidero rassicurare Giancarlo Miriello  perché, come lui stesso scrive, la politica dei sacrifici portata avanti è chiara a tutti, perciò non ha nulla da temere. Un mio consiglio, invece, è d’invitare qualche persona a lui cara di evitare esternazioni sui social network, irrispettosi prima di una persona, poi di una donna che in questo momento ricopre un incarico istituzionale: non sono un’infame, né una povera scema esaltata, sono solo una donna che nella sua funzione di consigliere esprime doverosamente, secondo scienza e coscienza, il suo punto di vista con tutti i limiti che esso può avere. Ciò non fa certo onore al sindaco. Infine, per la sfiducia da presidente del Consiglio, che la proponga pure. Io non mi dimetto perché il presidente rappresenta tutto il Consiglio e credo di aver agito sempre nella legalità. Non sono legata alla poltrona perché vivo di ben altro e non accetto che sia messa sempre in discussione solo la mia carica>>.

Ugo Franco

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