Si diceva una volta, “Impara l’arte e mettila da parte”. Orbene, Damiano Jacopetta l’arte l’ha imparata da solo ma non l’ha messa da parte. Da vent’anni, infatti, si diletta a creare mobili, sculture, oggetti e quant’altro possibile e immaginabile, con il legno degli alberi della nostra terra. Realizzazioni che, proprio la settimana scorsa, sono stati oggetto di una esposizione a Stignano, nel cuore del borgo che, si dice, quand’era casale di Stilo, diede i natali a Tommaso Campanella. A partire dal sindaco Candia, molti, turisti e non, hanno apprezzato i capolavori di Damiano il quale, con a fianco la sua inseparabile moglie e collaboratrice, Giovanna Ajello, non si è mai stancato di descrivere il tipo di legno usato, la tecnica, il lavoro che c’è voluto, per originare le sue meravigliose e stupende creazioni. Fosse stato in un’altro contesto, qualcuno ha espresso, il grande Damiano sarebbe stato ancor più valorizzato ma non perché i calabresi non apprezzino l’arte, visto che la nostra terra è la culla della stessa ma perché siamo lontani da chi, volutamente, ha originato un centro dell’economia e dello stile commerciale, a nord del Paese. Intanto, però, Damiano e Giovanna, si consolano con i moltissimi complimenti che ricevono giornalmente e chissà che il figlio della coppia, che dovrebbe arrivare fra pochi mesi, non segua le orme del padre e non diventi uno degli scultori più apprezzati.

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