Sono ritenute far parte di una vera e propria rete di fiancheggiatori, le sette persone che stamani sono state arrestate in un blitz dei carabinieri scattato tra le province di Crotone e Milano. Secondo gli inquirenti, tra l’1 luglio ed il 19 novembre dell’anno scorso, si sarebbero adoperate per favorire la latitanza di due affiliati alla cosiddetta Locale di ‘ndrangheta di Cirò.

Le condanne

I due ricercati si erano sottratti ad una condanna, rispettivamente a tre anni e 25 giorni e a i cinque anni e undici mesi di reclusione, emessa il 24 settembre del 2021 dalla Sezione I della Corte di Appello di Catanzaro e divenuta irrevocabile dopo il pronunciamento della Corte di Cassazione.

Entrambe erano stati riconosciuti colpevoli di associazione mafiosa nell’ambito della storica e nota operazione denominata “Stige”

Le accuse

Ai sette arrestati di oggi, di cui cinque finiti tra le sbarre e gli altri due ai domiciliari, la Dda di Catanzaro contesta a vario titolo il reato di procurata inosservanza della pena con l’aggravante di aver agevolato la locale cirotana.

In pratica si ritiene abbiano fornito un appoggio logistico ai due latitanti, arrivando anche a consegnare Sim telefoniche appositamente attivate e intestate a loro.

Le indagini

L’attività investigativa, complessa e impegnativa, è stata coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro e delegata ai militari del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo dei Carabinieri di Crotone.

Il provvedimento cautelare è stato emesso dal Gip del Tribunale del capoluogo di regione su richiesta della Procura locale.

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