Una serie di controlli eseguiti già dal mese scorso da parte della Capitaneria di Porto e dalla Sezione Navale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, hanno permesso di liberare, in località San Gregorio del capoluogo, uno specchio di mare da circa 22 mila metri quadrati che era utilizzato come porticciolo abusivo per l’ormeggio ed il ricovero di imbarcazioni.

Nello specchio acqueo antistante il villaggio “Sabbie Bianche” vi erano infatti 40 unità da diporto, ormeggiate all’interno della scogliera parallela alla costa.

I natanti erano assicurati a boe e gavitelli e a dei paletti in ferro conficcati sulla battigia. Dato che le imbarcazioni non avevano sigle identificative, e pertanto non era possibile risalire ai proprietari, i militari vi hanno applicato una diffida allo sgombero.

In un secondo sopralluogo si è poi verificato che tutte le unità erano state rimosse ma si sono scoperte alcune opere e beni che sono stati sequestrati

Si tratta in particolare di trentacinque punti di ormeggio (tra boe e gavitelli) con tanto di cime e catene, posizionati all’interno della scogliera.

La loro presenza, oltre ad impedire la fruizione libera del demanio marittimo pubblico, costituiva anche un grave e concreto pericolo per la balneazione, per l’ambiente marino costiero e per la sicurezza della navigazione: non essendo autorizzati e dunque censiti, rappresentavano un ostacolo alla navigazione, specialmente nelle ore notturne.

Sigilli anche a quattordici paletti in ferro, conficcati sulla battigia, dai quali partivano delle cime che giungevano ai gavitelli in mare.

Non potendo rimuoverli dall’arenile demaniale, poiché ancorati saldamente, sono stati posti sotto sequestro probatorio ed affidati in custodia giudiziale, senza facoltà d’uso, al Responsabile del Servizio Demanio Marittimo del Comune di Reggio Calabria.

Al termine degli accertamenti lo specchio acqueo è stato così liberato e restituito alla fruizione pubblica. Tutte gli atti di polizia giudiziaria sono stati trasmessi alla Procura, che ha convalidato i sequestri, ipotizzando i reati di occupazione abusiva di demanio marittimo e deturpamento e danneggiamento del paesaggio e dei beni ambientali.

Sono in corso indagini per risalire agli autori delle violazioni.

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