Una sfilza di reati contestati a quasi una sessantina di persone, 57 per l’esattezza, e la convinzione di aver smantellato le principali piazze dello spaccio di droga nel capoluogo e in vari comuni della provincia cosentina.

Ci sta tutto questo – e altro ovviamente – nell’operazione che, proprio per la sua imponenza, non poteva non prendere il nome del re dei Visigoti: “Alarico”.

Un’imponenza non solo per il numero di arresti ma anche per quello dei carabinieri – oltre 500 – impegnati da stanotte nell’esecuzione delle misure cautelari emesse dal Gip del Tribunale di Cosenza e dal collega del Tribunale per i minorenni di Catanzaro.

I soggetti raggiunti per ora dai provvedimenti devono rispondere, a vario titolo, dei reati di detenzione e cessione di stupefacentiestorsione continuata, detenzione illegale di armi da fuoco e munizioniricettazione.

Ed ancora: di furto in abitazione, spendita ed introduzione nello Stato di monete falsificate, detenzione e porto in luogo pubblico di arma clandestinarapina aggravata e violazione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno.

Contemporaneamente i militari dell’Arma stanno effettuando numerose perquisizioni domiciliari a carico di altri soggetti ritenuti coinvolti nella stessa attività investigativa.

L’operazione vede impegnati, come dicevamo, mezzo migliaio di carabinieri del comando provinciale di Cosenza, supportati dai colleghi del 14° Battaglione “Calabria”, dello Squadrone Eliportato Cacciatori e del Nucleo Cinofilidi Tito (in provincia di Potenza), assistiti anche da una copertura aerea assicurata da un elicottero dell’8° nucleo di Vibo Valentia.

I dettagli dell’operazione saranno illustrati stamani, nel corso di una conferenza che si terrà alle 11 nel Comando provinciale dei carabinieri alla presenza del Procuratore della Repubblica di Cosenza.

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