E’ stata dimezzata a 6 mesi l’interdizione dai pubblici uffici per Bruno Zito, direttore generale regionale dipartimento della salute, difeso dagli avvocati Nicola Cantafora e Massimo Scuteri, indagato nell’ambito dell’operazione “Sistema Cosenza” scattata a fine febbraio.

A deciderlo è il Tribunale della libertà di Catanzaro, che ha accolto parzialmente l’appello cautelare deli legali dell’indagato inizialmente  interdetto dai pubblici uffici per 12 mesi.

Ad inizio maggio sono state annullate le misure cautelari dell’interdizione dai pubblici uffici nei confronti di Massimo Scura (difeso dagli avvocati Sergio e Francesco Rotundo) e Saverio Cotticelli, ex commissari ad acta per la sanità calabrese. Modificate invece le misure per Vincenzo Ferrari (dirigente di settore del dipartimento salute) e Antonio Belcastro (direttore generale regionale dipartimento della salute):  per il primo, difeso dall’avvocato Francesco Iacopino, l’interdizione è stata ridotta da un anno a 9 mesi, mentre per Belcastro è stata ridotta della metà, 6 mesi.

L’inchiesta ha acceso i riflettori sulla gestione dei conti dell’Asp bruzia e sui possibili reati in relazione alla compilazione e presentazione dei bilanci dal 2015 al 2017. Le accuse ipotizzate, a vario titolo, sono abuso d’ufficio, falsità materiale commessa del pubblico ufficiale in atti pubblici e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.  A febbraio la notifica a 9 interdizione dai pubblici uffici.

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